REDAZIONE BOLOGNA

Bus elettrici in via Bombicci, dubbi sul piano

Nei progetti di Tper e Comune una super-stazione di ricarica per i mezzi. Ma in Quartiere ci sono già perplessità sull’impatto per i cittadini

di Francesco Moroni

Un progetto innovativo a favore della mobilità a zero emissioni e che guarda al futuro. Potrebbe cambiare radicalmente volto il capolinea della linea 37, una delle prime – insieme alla C e alla T2, con capolinea Tanari, e alla 28 Centro-Fiera – a diventare completamente elettrica secondo la volontà dell’amministrazione di trasformare in ecologica l’intera flotta di mezzi di trasporto pubblico entro il 2030.

In via Bombicci, terminale del 37, prenderebbe così vita una nuova banchina ultra-moderna, con stazioni e torrette di ricarica super-veloce per i bus (si ipotizza una tempistica di quattro minuti), pannelli fotovoltaici, un impianto di illuminazione rimodernato e altre tecnologie ‘green’. Il progetto, che sarà curato da Tper su concessione del Comune, sarà oggetto di una Conferenza dei servizi decisoria il prossimo 4 novembre.

Una riqualificazione dell’area che fa ben sperare, soprattutto sul tema della sostenibilità, ma che comincia già a sollevare perplessità sull’impatto che la super-struttura potrebbe avere. Su tutti, quello che riguarda il verde, data la presenza di alberi (che potrebbero essere eliminati) e una collinetta. E, ancora, i dubbi riguardano la prossimità con alcuni edifici residenziali e la viabilità: vedere transitare e stazionare diversi bus durante il giorno, o nel cuore della notte, stravolgerebbe la quiete che contraddistingue il Savena.

A intervenire sono due consigliere di Quartiere, entrambe del Gruppo misto, Ilaria Foschi e Giorgia Resca.

"Il progetto di per sé è interessante – commenta Foschi –, ma quello che ci preoccupa è appunto l’impatto, sia per quanto riguarda un discorso acustico, sia per il traffico. Un’altra cosa che non è chiara è se la stazione ricaricherà esclusivamente i mezzi del 37 o, in futuro, anche altre linee". "Va detto poi che in Quartiere siamo venuti a conoscenza del piano solo di recente, mentre gli atti risalgono ad alcuni mesi fa – continua Foschi – e, con la Conferenza dei servizi molto vicina, è necessario chiarire certi aspetti".

Il favore dei consiglieri non manca, insomma: il rischio però è di veder avviato un intervento che possa intaccare la quotidianità dei residenti di via Bombicci da qui ai prossimi anni.

"Sono favorevole alla mobilità elettrica, tema su cui a Bologna siamo molto indietro – aggiunge Resca –, ma il luogo scelto non sembra appropriato perché potrebbero esserci diversi disagi per i cittadini. Ci sono ancora dei punti oscuri che andrebbero chiariti durante la Conferenza, mentre invito il Comune a valutare intanto se quella sia davvero la posizione migliore per la banchina. E a pensare a soluzioni alternative: al Savena, le possibilità sono numerose".