Caos aeroporto di Bologna, Postacchini: "É un problema di tutta Europa"

Il presidente del Marconi invita a "sprovincializzare il dibattito" e parla di una situazione "complicata ma sotto controllo"

Il presidente dell'aeroporto Marconi, Enrico Postacchini

Il presidente dell'aeroporto Marconi, Enrico Postacchini

Bologna, 19 luglio 2022 - Una "situazione complicata ma sotto controllo", la definisce il presidente Enrico Postacchini. E aggiunge: "Certe illazioni sono ingiustificate, è necessario parlare a ragion veduta tenendo conto della situazione globale degli aeroporti europei", riferendosi alle polemiche dei giorni scorsi sul "caos" all'aeroporto, con ritardi, cancellazioni, code e montagne di bagagli, in particolare nella giornata di domenica 17, in occasione dello sciopero nazionale del personale delle principali compagnie low-cost. 

Cancellato il 3,9% dei voli, dilatati i ritardi

Che non sia un periodo normale lo si legge nei dati: nel 2022 finora è stato cancellato il 3,9% dei voli (erano lo 0,1% nel 2019, ultimo anno pre-Covid) e si sono dilatati i ritardi: addirittura il 39% dei voli entro le due ore di ritardo (22,6% nel 2019), mentre il 3,4% ha subito un ritardo oltre le due ore.

Per quanto riguarda i tempi di attesa per i controlli di sicurezza "nei momenti di maggiore afflusso siamo arrivati a tre quarti d'ora". Troppi rispetto allo standard di una ventina di minuti, ma quasi nulla rispetto alla paralisi che stanno scontando altri grandi scali europei a causa della crisi delle compagnie di handling. Dopo settimane di polemiche, i vertici dell'aeroporto scelgono di rispondere punto per punto alle critiche, guardando in faccia alla "realtà" internazionale e alle effettive possibilità di intervento sui disagi da parte della società di gestione.

Le possibilità di intervento sono ridotte

"Le possibilità di intervento - mette subito in chiaro l'ad Ventola - sono ridotte, preferiamo non far promesse che non possiamo mantenere, ma lavoriamo per ridurre al massimo i disagi. Proveremo a trovare soluzioni per mitigare questi effetti, ma non possiamo controllare l'intero sistema". 

Il presidente Enrico Postacchini parla invece di una "suggestione" che ha messo al centro della scena l'aeroporto. "Ma è una società che ha nervi saldi e conti in ordine ed è in grado di superare questa estate complicata, com'è complicata in tutta Europa. La crescita del 20% del low cost qualche problema lo ha dato". Si tratta però, sono sempre parole di Postacchini, di evitare un "effetto domino di suggestione negativa. C'è una difficoltà oggettiva per chi lavora qui ma non è dipendente dell'aeroporto. Quel tipo di aziende è in difficoltà, soprattutto in paesi dove ci sono meno tutele sindacali".

"Bisogna sprovincializzare il dibattito, è un problema dell'Europa"

E queste difficoltà si abbattono suo malgrado anche sui passeggeri che arrivano al Marconi. "E' importante sprovincializzare questo dibattito", dice Ventola. A livello internazionale "c'è stata una ripresa molto superiore a quella prevista, il sistema è sottoposto ad un livello di stress molto importante. Noi abbiamo ripristinato i livelli occupazionali del 2019, ma l'handling sta soffrendo in maniera significativa. Non è un problema solo di Bologna, ma dell'Europa: la settimana scorsa sono arrivati sette voli senza bagagli perché negli aeroporti europei di partenza non hanno personale. Sono stati spediti successivamente e noi ci siamo trovati oltre un migliaio di badagli disguidati". Si tratta di una situazione che non è possibile risolvere a livello locale e che va letta ampliando lo sguardo a cosa succede negli altri paesi europei: "Anche se il Marconi fosse il miglior aeroporto del mondo, sarebbe impossibile risolvere completamente il problema, che è complessivo e interconnesso". 

Meglio viaggiare solo con bagagli a mano

Di qui il consiglio, non piaciuto a tutti, di viaggiare solo con bagaglio a mano: "E' solo un consiglio ovviamente, legato alla situazione contingente". 

I piani di crescita e l'incontro con i sindacati

Per quanto riguarda le infrastrutture, i piani non cambiano: "abbiamo un Masterplan approvato che consente di crescere a 12 milioni di passeggeri al 2030. C'è stato un oggettivo rallentamento degli investimenti con il Covid. Comunque il traffico del 2019 lo abbiamo superato".

Per quanto riguarda il fronte sindacale, si attende l'incontro di venerdì, che comunque era stato "convocato prima di domenica 17, come è normale in questo periodo. Sono occasioni nomali di confronto", abbassa la pressione Ventola. Parla di un "rapporto molto costruttivo" coi sindacati, Postacchini. "Spesso le dichiarazioni dei sindacati si riferiscono non ai dipendenti di Adb ma di società che lavorano all'interno dell'aeroporto", sottolinea il numero uno del Marconi. 

Pd Bologna: "C'è anche una grande responsabilità dell'aeroporto"

Le giustificazioni dell'aeroporto non bastano al Pd di Bologna. "Le scuse ci sono, ma c'è anche una grossissima responsabilità dell'aeroporto", ribatte il consigliere comunale Claudio Mazzanti, ex assessore alla Mobilità, dopo le dichiarazioni di Enrico Postacchini e Nazareno Ventola. 

"Qui bisogna rivedere tutto il sistema perchè così non regge, e a farne le spese sono i fruitori e i residenti. Si cominci a lavorare seriamente con gli organi preposti".

Per Mazzanti, infatti, nella congestione attuale degli aeroporti "c'è una responsabilità oggettiva delle compagnie, di Enac ed Enav e dell'aeroporto. Capisco che loro si difendano, ma questa nuovo modo di viaggiare coi low cost ha dimostrato di mandare nel pallone tutti gli aeroporti. Il Marconi paga gli stessi problemi che pagano tutti gli altri aeroporti, precarietà e difficoltà a trovare personale".

Il democratico non arretra neanche sul rumore per i voli notturni, una delle battaglie che il partito ha fatto proprie. Non convincono le rassicurazioni dei vertici. "I cittadini ci segnalano mediamente 12 voli a notte, quindi si deve lavorare per risolvere i problemi di rumore o funzionalità. Non è che i cittadini siano tutti pazzi...".

Per quanto riguarda infine gli ingorghi all'esterno dello scalo, "vogliono i vigili fissi, ma quando mai si sono verificati questi picchi? Se avessero fatto i parcheggi a suo tempo oggi non ci sarebbero problemi".

 

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