Caserma Mazzoni Bologna, cancellato il supermercato

Nel nuovo progetto sono stati eliminati la struttura commerciale da 2.800 mq e il parcheggio. Soddisfatti Quartiere e residenti

L’area dell’ex caserma Mazzoni, in zona Murri, nel quartiere Santo Stefano

L’area dell’ex caserma Mazzoni, in zona Murri, nel quartiere Santo Stefano

Bologna, 1 febbraio 2021 - Cambia volto il piano di riqualificazione dell’ex caserma Mazzoni. Il nuovo progetto presentato dalla Cassa depositi e prestiti – proprietaria dell’area, che ha una superficie di oltre 46mila metri quadrati: quasi sette campi da calcio – ridisegna l’assetto previsto in una prima proposta preliminare. Cui si erano opposti con decisione quartiere Santo Stefano e comitati, che avevano ingaggiato con il Comune un braccio di ferro durato otto mesi. Spiccano, nel nuovo progetto, la cancellazione del supermercato (da 2.800 mq) e dell’ampio parcheggio attiguo; una riduzione delle previsioni edificatorie di circa 5.000 metri quadrati; la previsione di un grande parco pubblico che affaccia su via delle Armi, lungo il canale Savena. Annullato anche il raddoppio di via delle Armi, che avrebbe portato a importanti carichi di traffico, non più solo locale.

In attesa di un progetto dettagliato, si dice soddisfatta Rosa Amorevole, presidente del Santo Stefano, rilevando "come siano state recepite diverse delle sollecitazioni avanzate sia dal Quartiere sia dal comitato di residenti ‘Per una nuova caserma Mazzoni’". Il primo assetto, spiega la Amorevole, "non era ‘tagliato’ bene per il nostro territorio". Michela Marchioro (in foto a destra, con il cartello) – portavoce del comitato che aveva bocciato il progetto, presentando una petizione con duemila firme – parla di "un primo risultato ottenuto. E non era scontato".

Restano perplessità in merito alla quantità di residenziale prevista. In origine si parlava di 195 appartamenti per sette edifici di altezze varie, fino a otto piani, e 20 alloggi in cohousing. "Al momento – commenta la Amorevole – non risulta ancora chiara la percentuale di diminuzione dei volumi/mq del costruito privato". E proprio sulla quantità di residenziale chiederà si faccia chiarezza anche il comitato di residenti. "Ci sarà ancora da puntare a una riduzione", afferma la Marchioro. Che fissa il tetto di superficie di costruito residenziale a 15.000 metri quadrati". A oggi, invece, su una superficie totale di circa 46.000 metri quadri è è prevista un’edificazione pari a 21.600 mq con destinazione prevalentemente residenziale e una dotazione di quattromila metri quadri di edilizia residenziale sociale (Ers). Ci saranno ancora alcuni mesi di tempo per ragionare e intervenire sul progetto. L’iter prevede ora la convocazione di una Conferenza di servizi per l’esame tecnico, che porterà a un accordo di programma e quindi al voto in consiglio comunale.

In attesa di "vedere i dettagli", saluta con favore le modifiche del piano anche la vicesindaca Valentina Orioli, assessore all’urbanistica. "Il progetto presentato qualche giorno fa – commenta – tiene conto del percorso di confronto pubblico svolto nei Quartieri Santo Stefano e Savena e del contributo portato dal comitato dei cittadini". Il percorso iniziato oltre dieci anni fa: sono del 2010 l’accordo con il Demanio e il Governo e il Poc con la rigenerazione dei patrimoni pubblici, "doveva essere attualizzato dal punto di vista della fattibilità tecnico economica – avverte la Orioli –, nel rispetto degli obiettivi del Pug, il Piano urbanistico generale del Comune, che prevede fra l’altro più verde ed edilizia sociale per l’affitto".  

Il comitato ‘Per una nuova caserma Mazzoni’, però, tiene alta la guardia. E aspetta la presentazione ufficiale del progetto. Per prima cosa, "vedremo come salvaguardare gli oltre 350 alberi presenti nel comparto", spiega la Marchioro. Ricordando come nel progetto iniziale "si prevedesse il taglio di tutte le alberature". Il comitato proporrà anche la realizzazione di servizi "ora non previsti": spazi polivalenti, sale studio, biblioteca, spazi per giovani e famiglie. Il centrosinistra al Santo Stefano, aggiunge la Amorevole, chiederà che il progetto sia integrato "con un ufficio di Quartiere e uno spazio di comunità" e che venga mantenuto, fra le altre cose, "il progetto di ciclopedonale a servizio dell’attraversamento dell’area, direzione Mazzacurati".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro