BEATRICE GRASSELLI
Cronaca

Castenaso, malori a scuola. Troppi bimbi in aula

‘Assolto’ l'impianto termico. I sette alunni hanno accusato il caldo eccessivo

I vigili del fuoco alla scuola Nasica

I vigili del fuoco alla scuola Nasica

Castenaso, 31 gennaio 2018 - Sorvegliata speciale nella notte, fino a ieri mattina. La scuola elementare Nasica a Castenaso, dopo lo svenimento di tre bambini di quinta elementare e il malore accusato da altri loro quattro compagni, lunedì pomeriggio, durante la lezione di canto in un’aula all’ultimo piano, è stata ancora una volta controllata, da cima a fondo, fino quasi a mezzanotte, dai carabinieri e dai vigili del fuoco. Obiettivo: escludere la presenza di fughe di gas o di malfunzionamento degli impianti della struttura scolastica. A far scattare l’allarme nuovamente - dopo che il primo intervento dei pompieri nel pomeriggio non aveva rilevato la presenza di gas tossici nell’aria - sono stati i risultati delle analisi del sangue fatte ai bambini ricoverati al pronto soccorso del Maggiore e del Sant’Orsola, i cui esiti sono giunti in tarda serata, che mettevano in evidenza in tre bambini valori leggermente sopra alla norma di monossido di carbonio.

Un dato che ha fatto scattare l’allerta: così le indagini sono state riprese nella notte e ripetute anche nella mattina di ieri, intorno alle 7, prima dell’inizio delle lezioni: in entrambi i casi il sopralluogo effettuato in tutte le aule ha escluso però la presenza di gas velenosi. Da lì, nel corso della giornata, le autorità competenti hanno cercato di dipanare il ‘giallo dei malori’. E sul banco degli imputati, una volta assolto l’impianto termico rifatto circa due anni fa, posizionato all’esterno della scuola a una distanza tale, secondo i tecnici, da rendere impossibile un’esalazione fino all’aula dove si sono registrati i malori, è salito subito il troppo caldo all’interno dell’aula dove circa una cinquantina di bambini sono stati radunati tutti insieme per la lezione di canto. La diagnosi di ‘lipotimia’, confermata dall’autorità di sanità pubblica, ovvero un mancamento improvviso causato da un insufficiente afflusso di sangue al cervello, ha sgomberato così definitivamente il campo da ogni ipotesi di intossicazione.

"Si ritiene che il problema sia stato causato da una mancanza di ossigeno nell’aula – sostiene il sindaco Stefano Sermenghi - . La presenza di monossido di carbonio nella scuola è stata esclusa definitivamente, tanto che l’autorità sanitaria non ha richiesto altre verifiche sulla struttura. E anche il dato che ha spiazzato tutti nelle prime ore, come i valori sopra alla norma di questo gas rilevati dagli esami del sangue di tre bambini, hanno trovato successivamente una giustificazione diversa. Questi valori – prosegue il sindaco - possono infatti, secondo l’Asl, essere determinati da fattori legati allo stile di vita, come la presenza di fumatori in casa o di camini che, durante la combustione, rilasciano monossido di carbonio". I sette bambini sono stati dimessi dall’ospedale. E nei prossimi giorni potranno rientrare a scuola.

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