Cesare Cremonini padre morto, addio al dottor Giovanni

Medico di base dai primi anni '50 a San Lazzaro, ha curato centinaia di famiglie. Giovedì il funerale

Un giovane Cesare Cremonini con il padre Giovanni

Un giovane Cesare Cremonini con il padre Giovanni

San Lazzaro di Savena (Bologna), 17 settembre 2019 - "Cremonini era il medico di una volta: un sorriso per tutti i pazienti, una pacca sulla spalle e un rapporto umano». Così i sanlazzaresi che lo hanno conosciuto, e in particolare i suoi pazienti, ricordano Giovanni Cremonini, storico medico di San Lazzaro, nonché padre di Vittorio e Cesare, già frontman dei Lunapop e cantante del cuore di bolognesi e non (FOTO). 

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Il dottor Cremonini si è spento, all’età di novantaquattro anni, lunedì sera dopo aver dedicato la vita agli altri. Medico di base, nutrizionista, era nato a Sant’Agata Bolognese il 10 ottobre del 1924 ed è stato medico di famiglia, a San Lazzaro, dai primi anni Cinquanta, per la precisione dal ’52, fino alla pensione. La comunità, infatti, ha sempre cercato, soprattutto in questi ultimi anni, di riconoscergli il grande contributo e affetto che, durante la lunga carriera, Cremonini aveva dato ai tanti pazienti.

Fu Marco Macciantelli, ex sindaco di San Lazzaro, a conferirgli una targa per l’impegno a favore della comunità locale in vista del suo novantesimo genetliaco ed è stata Isabella Conti, attuale primo cittadino, due anni fa, a volergli dedicare e intitolare la sala principale della Casa della Salute di San Lazzaro.

Aggiornamento Folla al funerale, gremita la chiesa di Idice

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Eri nostro padre, mio e di mio fratello Vittorio, ma anche “al dutåur”, il dottore, per tutti gli altri. Scegliesti un angolo del mondo per cominciare. Un posto dove nessuno prima di allora aveva mai visto un medico. E dopo tutta una vita dedicata agli altri, hai visto? Oggi in tantissimi vogliono dirti grazie. Al posto mio avresti di sicuro smorzato l’emozione con uno dei tuoi proverbi. I tuoi pazienti sono stati i tuoi figli e io sono orgoglioso di essermi sentito pari a loro. Da ogni visita notturna tornavi con un regalo per me e mio fratello, e mi raccontavi chi erano le persone che avevi guarito. Ci hai insegnato così il valore dell’uguaglianza e della gratitudine nel fare parte di una comunità. Mi hai visto partire da un pianoforte più alto di me, appoggiato a un muro di casa, dove mi chiedevi di suonare la sera per toglierti la stanchezza, e mi hai visto arrivare dove ho sempre sognato. Non smetterò mai di pensarti e cantarti, perché con te il mondo era più bello. Ma se una canzone che stia al posto tuo non c’è, eccola qua. È come se fossi con me. Ciao babbo. Cesare e Vittorio.

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"Cremonini ha dedicato la sua vita agli altri e rappresentava il vero medico, quello d’altri tempi, quello che sa e può fare tutto per i pazienti», racconta con grande commozione la Conti, che prosegue: «Scelse, come base di vita, San Lazzaro e l’ha sempre amata perdutamente, era un vero riferimento per tutti». Il sindaco sanlazzarese passa, poi, a ricordare altri aspetti della vita del medico: «Era umile e aveva un enorme spirito di abnegazione, per non parlare del suo ottimismo contagioso. Credo che tutti i giovani medici dovrebbero prenderlo ad esempio, quello di medico, per lui, non era un lavoro, ma una missione, sapeva accogliere le persone e ascoltarle, oltre che curarle».

Le parole della Conti vengono, poi, condivise e sottolineate anche da Maurizio Camanzi, medico di base di San Lazzaro che ha conosciuto Giovanni Cremonini sia come collega che come medico di famiglia. «Conosco la famiglia da sempre, giocavo a pallone con i figli Cesare e Vittorio quando ero giovane, perché è stato il nostro medico fino a che non è andato in pensione».

Camanzi, poi, aggiunge: «Quando sono rientrato a San Lazzaro dal Trentino, nel 1982, Giovanni mi prese sotto la sua ala, lo affiancai nel mestiere per un anno prima di rendermi autonomo e, in quest’occasione, nacque una vera amicizia. In questi ultimi anni l’ho visto sempre meno, ma ricordo bene la sua grossa presenza, sia fisica che di spirito: era un vero trascinatore, i pazienti rimanevano affascinati da lui perché aveva quell’aura di fiducia che trasmetteva agli altri, gli bastava guardare le persone per capire cosa non andasse». Camanzi, infine, conclude: «Era un tuttofare, un grande professionista e penso che tutti lo ricorderanno così». I funerali di Giovanni Cremonini si terranno domani, alle 10, nella chiesa Santa Maria Assunta e San Gabriele dell’Addolorata di Idice.  

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