Che fine ha fatto la politica bolognese?

Andrea

Zanchi

E gli unici progetti degni di nota emersi allora – Bologna avanguardia dell’alleanza giallorossa e, in antitesi, l’apertura di Isabella Conti verso il centro – non hanno resistito, per motivi diversi,

ai rovesci istituzionali ed elettorali degli ultimi dodici mesi. Ma non è solo un problema di formule o alchimie politiche. In città sembrano essere entrate in letargo quella capacità e quella voglia di dibattere, di confrontarsi, di affrontare i problemi che l’oggi ci pone per costruire un domani diverso da quello che stiamo vivendo. Non aiutano, nel tentativo di invertire

la rotta, l’assenza di un’opposizione di centrodestra radicata e determinata, per non dire competitiva dal punto di vista elettorale, un centro ancora in cerca di autore e la scelta in casa Pd (oggi più preoccupato, legittimamente, di bilanci e sostenibilità finanziaria) di rinunciare in Consiglio Comunale alla presenza della propria minoranza interna. Che sarebbe certamente stata

una spina del fianco, ma che sicuramente avrebbe offerto prospettive diverse, politiche

e amministrative, rispetto

al manicheo scontro maggioranza-opposizione: i dieci anni di Merola a Palazzo d’Accursio insegnano. E dire che di temi da affrontare, pur schiacciata dalle incombenze sovranazionali di lotta al virus prima e conflitto in Ucraina poi, la politica locale ne avrebbe in abbondanza. E di queste, due particolarmente urgenti:

il contrasto all’inflazione

e al carovita, che, aggredendo come non capitava da decenni i redditi dei bolognesi, rischiano di aumentare le diseguaglianze economiche e sociali a livelli non più sostenibili, e la criminalità giovanile, che vede la nostra città tristemente in testa in Italia per numero di reati commessi da minori nel corso del 2021. Almeno su questi due temi sarebbe bello se la politica locale battesse un colpo

e ritrovasse il piacere, e il dovere, di confrontarsi e fare delle scelte. Sarebbe il modo migliore per arrivare alle Politiche del 2023 con un minimo di partecipazione ritrovata.

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