Città a 30 all’ora: parte da Bologna la proposta di legge per rendere sicure le strade italiane

Dove il limite è stato applicato, come in Francia, la mortalità stradale è molto diminuita e i tempi di percorrenza per le auto non sono aumentati

Bologna, 6 maggio 2023 - Per Bologna la rivoluzione dei 30 all'ora è cosa quasi fatta: scatta infatti entro giugno 2023, tra meno di un mese e mezzo. Ma al capoluogo dell'Emilia Romagna non basta essere la prima città d'Italia a ridurre la velocità delle auto per arrivare al traguardo di 'zero morti sulle strade': l'idea è di avanzare una proposta di legge nazionale per dare anche all'Italia un quadro normativo di riferimento per l'istituzione delle 'Città 30'.

Città a 30 all'ora: la proposta di legge parte da Bologna
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Oltre a rendere le strade più sicure e salvare vite umane, l'obiettivo è anche di rendere più vivibili gli spazi urbani.

La proposta di legge è stata presentata nell'ambito di Mobilitars, simposio formativo organizzato dalla Fondazione Michele Scarponi in collaborazione con Bikenomist, con il patrocinio e il sostegno della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna e con il patrocinio della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

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Chi ha redatto la proposta di legge

La proposta di legge, redatta da Andrea Colombo con l'adesione di numerose realtà che si occupano di ambiente e sicurezza stradale, ha come cuore il ribaltamento di un principio: istituire nelle città il limite di 30 km/h, prevedendo delle eccezioni con limite 50 solo nelle strade ad alto scorrimento. Numerose sono le città europee che hanno promosso la 'Città 30', mentre in Italia le esperienze sono meno numerose, fra le quali Bologna.

La proposta di legge dà ai Comuni un anno di tempo per introdurre i nuovi limiti dentro il centro abitato e nello stesso tempo li dota anche degli strumenti necessari, con forti semplificazioni rispetto alla normativa attuale e fondi ad hoc.

Come funziona 'Città 30'

Dove la 'Città 30' è una realtà da anni le mortalità stradale e molto diminuita e i tempi di percorrenza per le automobili non sono aumentati, perché la velocità media rimane uguale, eliminando solo i picchi di accelerazione che sono quelli dove, statisticamente, avvengono più incidenti. La proposta di legge, seguendo l'esempio della Francia e in analogia con quanto avviene nel mercato del tabacco, prevede anche che le pubblicità delle auto contengano un messaggio promozionale per incoraggiare la guida sicura e l'uso della mobilità sostenibile.

I quattro punti della norma

Per la prima volta viene introdotta una definizione normativa di Città 30, che prevede quattro punti: 1 - l'applicazione generale del limite massimo di velocità di 30 km/h su tutte le strade urbane salvo soltanto quelle a scorrimento veloce a 50 km/h 2 - l'adeguamento dell'infrastruttura stradale per la moderazione del traffico e della velocità 3 - il rafforzamento dei controlli sul rispetto delle regole di comportamento in strada 4 - campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti della strada.

La gerarchia delle responsabilità in strada

Prendendo spunto dal codice della strada del Regno Unito, la proposta di legge introduce il principio di gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada, secondo cui i conducenti dei veicoli che, per massa e velocità, possono causare i danni maggiori in caso di collisione, hanno la massima responsabilità di prendersi cura e ridurre il pericolo per gli utenti più vulnerabili della strada: questo vale in particolare per i guidatori di veicoli a motore tra loro in proporzione e verso gli utenti non motorizzati, e per i ciclisti verso i pedoni.  

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