Covid, obbligo mascherine a Imola. Ma a Bologna si attende la Regione

L’Ausl del Santerno: "Da domani la chirurgica in tutte le strutture sanitarie per prestazioni o visite a degenti"

L’Azienda Usl di Bologna  ha registrato fino a venerdì scorso  22 pazienti positivi al Covid al Maggiore  e altri 23  negli ospedali della provincia;  Ieri 72 nuovi casi di Coronavirus nel territorio dell’Azienda  e 4 malati positivi erano in terapia intensiva

L’Azienda Usl di Bologna ha registrato fino a venerdì scorso 22 pazienti positivi al Covid al Maggiore e altri 23 negli ospedali della provincia; Ieri 72 nuovi casi di Coronavirus nel territorio dell’Azienda e 4 malati positivi erano in terapia intensiva

Imola, 25 settembre 2023 – L’aumento dei casi Covid ha portato l’Ausl di Imola a una scelta precisa: da domani obbligo di mascherina chirurgica nelle strutture sanitarie dell’Azienda. "Con l’arrivo dell’autunno e un sostenuto aumento dei contagi da Covid rilevato in tutto il Paese – viene precisato –, si rende necessario ripristinare l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica per chiunque si rechi, per effettuare prestazioni o visite a degenti, in una struttura sanitaria dell’Ausl di Imola".

Il confronto

E sotto le Due Torri? "Per noi rimane l’atto di indirizzo che obbliga l’utilizzo delle mascherine nei reparti, nei Pronto soccorso e nei luoghi dove sono presenti pazienti fragili – risponde Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl di Bologna –. Monitoreremo l’andamento dell’epidemia e decideremo anche d’intesa con la Regione eventuali aggiustamenti delle linee di indirizzo".

Tuttavia, per i vertici dell’Ausl di Imola, "nessun allarmismo, siamo in una situazione di Covid endemico, con un prevedibile rialzo dei contagi anche dovuto alla ripresa delle attività al chiuso e al periodo epidemico incombente". La settimana scorsa nel territorio imolese i contagi da Covid sono stati circa una decina al giorno, 18 i ricoveri Covid nell’ultimo mese. "I numeri sono fortemente sottostimati perché identificano esclusivamente le persone con sintomi suggestivi, sottoposte a tampone dal Pronto Soccorso, dai reparti o dalle strutture socio-sanitarie – spiega Gabriele Peroni, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Imola – Sappiamo però che il virus è endemico, quindi circola diffusamente, ed è dovere di tutti cercare di tutelare le persone più fragili con i gesti semplici che oramai abbiamo imparato tutti: igienizzarsi le mani e, quando si entra in una struttura sanitaria che ospita persone malate, indossare una mascherina".

In corsia

Diversi i numeri del Covid per l’USL di Bologna: ieri altri 72 nuovi casi registrati e 4 pazienti assistiti in terapia intensiva. In crescita anche i ricoveri: venerdì i degenti positivi al test Covid erano 45, al Maggiore 22 e altri 23 negli ospedali della provincia; domenica 17 il totale dei ricoverati era 38, martedì 12 i pazienti trovati positivi erano 23. Tuttavia, all’Azienda di via Castiglione "non risultano in crescita ospedalizzazioni per malattia Covid". In Emilia-Romagna i ricoveri di persone scoperte positive sono 457, ieri se ne sono aggiunte altri 11, mentre 11 sono i pazienti assistiti nelle terapie intensive.

Il sindacato

In questo scenario, secondo Gaetano Alessi, responsabile del comparto sanità Fp Cgil Bologna, "il grande assente del dibattito politico è il Covid, derubricato da tutti e dato per ’finito’. Peccato, invece, che a oggi sono oltre 40 i posti letto occupati in Ausl e al Sant’Orsola ormai sono partite le misure di contenimento della nuova ondata. È un dato di fatto che da giugno a ora le Aziende non stanno più coprendo con nuove assunzioni le cessazioni, creando voragini di personale, e un carico di lavoro ingestibile per chi resta. Servono da subito risorse umane ed economiche".

Il vaccino

Oggi , intanto, sono attese nel nostro Paese le prime dosi di vaccino anti Covid aggiornato contro le recenti varianti. Si tratta di circa un milione di dosi che nei giorni successivi saranno distribuite alle Regioni.

Le automediche

E sulla rimodulazione di un mezzo di soccorso avanzato, dove di notte al posto di un medico è previsto un infermiere, intervengono Snami e Cimo-Fesmed: "Apprendiamo che sarebbe intento dell’Ausl, presentato e pare avallato dalla Ctssm, senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali mediche, operare il taglio di una delle due sole automediche operanti nel territorio della città e dei Comuni della prima cintura". I sindacati si chiedono "con quali dati ed evidenze scientifiche siano state proposte tali decisioni, accederemo agli atti per capirlo" e concludono chiedendo che cosa ne pensano "il sindaco Lepore, l’assessore Rizzo Nervo e i sindaci della prima cintura" .

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