Davide Bacci esce di cella, l'imprenditore ai domiciliari. Ma non a Villa Inferno

Andrà a casa a del padre. E da domani cominciano gli interrogatori degli altri indagati nell'inchiesta

Davide Bacci è il proprietario di 'Villa Inferno' a Pianoro

Davide Bacci è il proprietario di 'Villa Inferno' a Pianoro

Bologna, 8 settembre 2020 - Davide Bacci esce dal carcere per gli arresti domiciliari che trascorrerà a casa del padre. Così ha deciso questa mattina  il gip Letizio Magliaro accogliendo la richiesta degli avvocati.

Villa Inferno, l’inchiesta punta ai conti. Il giorno della verità - "Quella ragazza è come Satana" Le accuse del ‘fidanzato’ 45enne - "Sesso e cocaina nel bagno turco". Villa Inferno, spuntano altre minori

A ottenere che uscisse di cella sono stati gli avvocati Roberto D'Errico e Giovanni Voltarella, difensori di Bacci, proprietario della villa di Pianoro, meglio nota come Villa Inferno, dove avvenivano festini a base di sesso e droga e con il coinvolgimento di minorenni. Bacci era l'unico degli otto indagati dell'inchiesta dell'Arma (le accuse a vario titolo vanno dallo spaccio, all'induzione alla prostituzione minorile, alla pornografia minorile) ad essere finito alla Dozza. Nelle indagini, coordinate dal pm Stefano Dambruoso anche altri due persone (Fabrizio Cresi e l'ex leghista e capo ultras della Virtus Luca Cavazza)  che sono già ai domiciliari, poi quattro con obbligo di firma, mentre l'ottavo indagato è in stato di libertà.

Il racconto della la ragazzina "Ero ingenua e vulnerabile"

Il gip, nell'ordinanza, riconosce che le esigenze cautelari per Bacci  possono essere contenute anche con la misura domestica. "Siamo soddisfatti - spiegano i legali -, è stata rispettata l'equità rispetto alle posizioni degli altri indagati dato che quella di Bacci non era più grave da giustificare la misura cautelare in carcere".

E inizieranno domani gli interrogatori degli indagati nell'inchiesta su 'Villa Inferno'  La magistratura sta cercando di appurare se negli incontri in villa fossero coinvolte altre minorenni. Domani verrà sentito l'ex candidato della Lega alle scorse regionali, Luca Cavazza, agente immobiliare, attualmente agli arresti domiciliari e che, finora, si è dichiarato estraneo alle accuse. Sarà sentito anche Fabrizio Cresi, imprenditore, anche lui ai domiciliari e anche lui professatosi innocente. Poi sarà la volta dell'avvocato e dell'ingenere coinvolti nell'inchiesta: entrambi sono sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di firma.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro