CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Dozza, parlamentari in visita: "La situazione è intollerabile. Bisogna intervenire adesso"

Casini, Mulè e Giachetti con Extrema Ratio: "Muschio nei bagni e sporcizia ovunque. Sovraffollamento e tentativi di suicidio: serve la liberazione anticipata speciale" .

Casini, Giachetti e Mulè con l’associazione Extrema Ratio, in visita alla Dozza

Casini, Giachetti e Mulè con l’associazione Extrema Ratio, in visita alla Dozza

Sovraffollamento del 70 per cento, condizioni igieniche pietose, con rubinetti rotti e muschio nei bagni, i detenuti che devono fare i turni per le docce. Numeri spaventosi dei suicidi e tentativi di togliersi la vita all’ordine del giorno. Questo, e molto altro, hanno potuto toccare con mano, ieri, i parlamentari in visita alla Dozza – il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il senatore Pier Ferdinando Casini, il deputato Roberto Giachetti – assieme all’associazione Extrema Ratio con presidente Francesco D’Errico, vice Lorenzo Cameli, e l’avvocato Stefania Pettinacci, corresponsabile Osservatorio Carcere della Camera penale di Bologna Franco Bricola. "Il percorso in carcere dovrebbe essere di recuperare, rieducare – dice Casini –. Qui la situazione invece è intollerabile, non c’è dignità né decoro. La politica apra i propri orizzonti e i parlamentari aprano i propri cuori, si deve fare qualcosa subito per evitare che in questo drammatico periodo estivo ci sia indifferenza. L’indifferenza non può governare i ritardi della politica".

Il sopralluogo è durato circa due ore, "un’esperienza sempre sconvolgente", le parole di Mulè, che riporta "situazioni degradanti, al limite della civiltà, ad esempio per le condizioni igieniche. In tutte le sezioni abbiamo situazioni oltre la vergogna, rubinetti rotti, bagni e docce con umidità e muschio, nonostante l’impegno dei detenuti che fanno quello che possono per pulire". Le celle sono "invivibili. E vi risparmio le condizioni dei pavimenti, dei muri. C’è un disagio psichico e psichiatrico crescente e allo stesso tempo una carenza di psicologi, oltre alla mancanza di formazione e lavoro. Se non si danno risposte minime, la rabbia cresce". Una delle proposte per risolvere il problema sovraffollamento è quella della liberazione anticipata speciale, che riguarda solo l’ultimo anno di detenzione, dopo un periodo di buona condotta: con questa, dalla Dozza potrebbero uscire almeno 200 persone. "La proposta è sul tavolo del governo – sottolinea Giachetti –. Lavorerò fino all’ultimo respiro perché sia possibile ottenere qualcosa".

Quanto ai suicidi, "questi sono il compimento finale dello strazio che si vive là dentro, ci sono continui casi di gente che si taglia le vene, si apre il petto – prosegue Giachetti –. E non sappiamo quanti sono quelli salvati dalla polizia penitenziaria". Hanno messo in luce anche la questione capienza: "I detenuti dovrebbero essere 450, invece sono 757. Un sovraffollamento del 70 per cento, un’emergenza – spiegano –. Per fare le docce bisogna fare i turni. Il sovraffollamento è un’emergenza. E c’è carenza di organico della polizia penitenziaria. È chiaro che poi la situazione rischia di esplodere. Così, il carcere è invivibile per tutti coloro che ci vivono, detenuti e lavoratori. Il carcere è una città, se la situazione esplode poi diventa ingestibile".

Anche Francesco d’Errico di Extrema Ratio sottolinea che "la situazione oggi è intollerabile. Il principio di umanità della pena, che è inscritto nella nostra Costituzione, è quotidianamente violato. La nostra associazione si occupa proprio di questi temi. E la liberazione anticipata speciale è la scelta giusta, c’è anche l’apertura del presidente del Senato Ignazio La Russa". L’avvocato Stefania Pettinacci si è soffermata, tra le altre cose, sull’alto numero di suicidi: "Sono già 37 quest’anno e l’anno scorso sono stati 91. Questa strage di Stato va fermata".