Manuela
Zuntini*
Murales, tag e graffiti deturpano molti (troppi) muri e portici di Bologna… ma a chi tocca pulire? L’ipotesi emersa negli ultimi giorni è che il Comune chiederà ai proprietari degli edifici imbrattati di farsi carico delle spese per la rimozione delle scritte. Per placare l’acceso dibattito che si è sollevato, la Giunta si è affrettata a precisare che c’è allo studio un progetto per la pulizia dei muri pubblici e privati, ma che è prematuro avanzare qualsiasi ipotesi in merito. Occorre dunque attendere per capirne di più e per comprendere quale sarà il ruolo che l’Amministrazione intende ritagliare per sé, magari (auspichiamo) rafforzando l’azione di prevenzione e contrasto agli atti di vandalismo, anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine, e non invece l’azione di controllo verso i proprietari ’inadempienti’ nella pulizia. Nel mantenimento
del decoro urbano, l’impegno dei privati cittadini è certamente meritorio e dà concretezza all’idea che tutti dobbiamo prenderci cura della nostra città. Tuttavia, l’onere organizzativo ed economico della pulizia di muri e portici non deve rimanere prevalentemente a carico dei privati, i quali in molti casi hanno già sostenuto spese
per il rifacimento delle facciate e si trovano a dover curare spazi che sono sì di loro proprietà, ma sono ad utilizzo pubblico. Condomini e proprietari sono le prime vittime degli atti di vandalismo grafico e non possono essere costretti ad intervenire a proprie spese sopportando, oltre al danno, la beffa.
*Consigliera comunale
di Fratelli d’Italia
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