Ecco ‘Progetto Portici’ Studenti dell’Accademia restaurano i beni artistici

Nel programma il portico ligneo di via Marsala e il tabernacolo di via Belle Arti. I ragazzi realizzeranno anche laboratori di didattica e corsi di design grafico.

Ecco ‘Progetto Portici’  Studenti dell’Accademia  restaurano i beni artistici

Ecco ‘Progetto Portici’ Studenti dell’Accademia restaurano i beni artistici

Rimuovere i graffiti nel tratto di portico di via Belle Arti dove si trova, in un tabernacolo protetto dal plexiglass, una ‘Madonna con bambino’ segnalata da una cornice di stucco in precario stato conservativo. Elaborare un progetto esecutivo per il restauro di quel portico ligneo con evidenti tracce di selenite di palazzo Grassi (la sede del Circolo ufficiali di via Marsala) che rappresenta davvero un unicum architettonico. E, ancora, provvedere alla manutenzione conservativa di antichi materiali archivistici tra cui i settecenteschi disegni con vedute di Bologna di Pio Panfili, attualmente ospitati all’Archiginnasio. In una parola: difendere il patrimonio culturale di una città.

Eccolo qua, il prezioso compito assegnato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti nell’ambito del ‘Progetto Portici’ presentato ieri mattina. Hanno ragione gli assessori, quello regionale Mauro Felicori e quella comunale Valentina Orioli, a sostenere che non ci si deve sedere sugli allori. Che cioé, una volta ottenuto il riconoscimento dei portici come patrimonio dell’Unesco, bisogna riempire quell’attestato di significati e lavorare di conseguenza. E va in questo senso il programma operativo ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’ (ideato e sostenuto dalla Regione e sviluppato con l’Accademia di Belle Arti) che ha deciso di dedicare la sua quarta edizione a un ‘Progetto portici’ declinato secondo varie modalità. Alla luce del tema, non poteva mancare ovviamente la presenza del Comune in veste di partner, da affiancare al già previsto coinvolgimento della Soprintendenza archeologica e di quella archivistica: la natura del progetto, legato al restauro, conoscenza, comunicazione e valorizzazione dei patrimoni del territorio, lo richiede.

Dunque, ci sono oltre cinquanta studenti pronti ad impegnarsi in cinque laboratori didattici (o meglio ‘cantieri’) di restauro in città. Ai tre già indicati (lo studio degli arredi e delle strutture lignee del portico di via Marsala e la cura dei materiali cartacei e archivistici sono già al via mentre l’intervento in via Belle Arti è previsto a maggio), si aggiungono un laboratorio di didattica dei linguaggi artistici rivolto tra l’altro alla realizzazione di un e-book da diffondere nelle scuole e un corso di design grafico per la comunicazione dell’intero progetto scientifico.

L’aspetto particolare dell’operazione sta nella collegialità dei soggetti coinvolti, tutti convinti della necessità dell’educazione al patrimonio. E chissà che in questo clima l’idea del restauro del portico di via Marsala da sottoporre alla Soprintendenza non possa un giorno diventare realtà.

c. cum.

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