Esplosione alla centrale. Trovata la seconda scatola nera. L’acqua però continua a salire

Recuperato al livello -6 il sistema di controllo della turbina già collaudata dal team colpito. I dati saranno confrontati con quelli del gruppo di produzione scoppiato. E si cerca la falla.

Esplosione alla centrale. Trovata la seconda scatola nera. L’acqua però continua a salire

Esplosione alla centrale. Trovata la seconda scatola nera. L’acqua però continua a salire

Spunta una seconda ’scatola nera’ alla centrale idroelettrica di Bargi, sul bacino di Suviana nell’Appennino bolognese. È la Scada – il sistema di controllo e raccolta dati che monitora gli impianti di quel tipo – che doveva registrare le attività del gruppo di produzione ’uno’, quello cioè già collaudato dal team di tecnici rimasti coinvolti nella tragica esplosione avvenuta martedì scorso e costata la vita a sette di loro. L’esplosione, appunto, è avvenuta durante l’attività di collaudo di turbina e alternatore del gruppo ’due’. La Scada legata a questo era già stata consegnata agli inquirenti nei giorni scorsi, mentre questa è stata rinvenuta soltanto ieri al livello -6 dell’impianto e affidata da Enel Green Power alla Procura che sta indagando per omicidio plurimo e disastro colposi. È possibile che il confronto tra i dati raccolti dai due distinti sistemi aiuti gli inquirenti a chiarire cosa sia andato storto durante l’attività che appunto si stava svolgendo martedì.

Nel frattempo, non sono ancora ripresi i lavori di svuotamento dei piani dal -8 al -10, a oltre 40 metri di profondità sotto il livello del lago, sommersi dopo l’esplosione. L’acqua del bacino di Suviana continua a entrare e per il momento non è stato possibile chiarire da dove, quale sia la falla. Dunque, le idrovore restano ferme, in attesa che il problema idraulico venga risolto. Lo svuotamento e la bonifica del sito interessato dall’incidente spettano a Enel Green Power, che sta in queste ore lavorando al piano operativo e d’emergenza necessario a delineare una linea d’intervento, a cura degli operatori specializzati che ha incaricato. Solo quando la zona sarà messa in sicurezza si potrà procedere con i sopralluoghi e le perizie dal super pool di esperti che la Procura ha annunciato che coinvolgerà a breve.

Federica Orlandi

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