ALBERTO BIONDI
Cronaca

Faggin e l’intelligenza artificiale: "Non potrà mai sostituire l’uomo"

Lectio magistralis dell’inventore del touch screen: "La coscienza di sé è irriducibile al sapere delle macchine"

Faggin e l’intelligenza artificiale: "Non potrà mai sostituire l’uomo"

Faggin e l’intelligenza artificiale: "Non potrà mai sostituire l’uomo"

"Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici. E ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi. È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano. In una macchina non c’è alcuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo". Così il professore Federico Faggin, l’inventore del microprocessore e della tecnologia touch pad e touch screen, ha parlato a più di mille studenti, trecento in presenza e novecento collegati da remoto, introducendo il confronto tra intelligenza artificiale, coscienza e libero arbitrio.

Il professore ha poi risposto a uno dei dilemmi più importanti quando si parla di macchine: l’uomo potrà mai essere sostituito nel campo del libero arbitrio? Secondo Federico Faggin la risposta è scontata: "Nemmeno la forma più evoluta di intelligenza artificiale potrà mai sostituire l’uomo. Perché nell’essere umano esiste qualcosa di irriducibile al sapere delle macchine: la coscienza di sé, il dubbio e i sentimenti".

La lectio magistralis è stata un’ottima occasione per spronare le ragazze e i ragazzi coinvolti a non separare mai lo sviluppo scientifico-tecnologico dagli interrogativi di ordine etico e sociale. Solo in questo modo sarà possibile utilizzare le IA per il bene comune, dalla sanità al campo legislativo come testimonia il progetto ‘Savia’, che, su iniziativa dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, utilizza sistemi di intelligenza artificiale nel supporto alla qualità delle leggi regionali.

La lezione del professor Faggin, introdotta dagli interventi di Emma Petitti e Leonardo Draghetti, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Assemblea legislativa, ha concluso il primo anno di iniziative promosse sempre dall’Assemblea legislativa sul tema dell’intelligenza artificiale, con un’attenzione particolare alla formazione dei giovani, che hanno visto il coinvolgimento di duemila fra studenti e docenti delle scuole di tutta la regione, ben nove delle quali nel bolognese.

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