Garisenda, le mosse del Comune: "Nuovi tralicci non sono al vaglio"

Il Comune di Bologna presenta piani per la sicurezza della Torre Garisenda, con possibilità di nuovi tralicci o riutilizzo di quelli della Torre di Pisa

Le due Torri e i tralicci usati per la Torre di Pisa

Le due Torri e i tralicci usati per la Torre di Pisa

Bologna, 21 aprile 2024 – "In ogni caso, qualora il percorso sopra delineato incontri ostacoli insormontabili, si procederà alla realizzazione di una nuova coppia di tralicci in tutto analoghi, con le normali procedure relative alla nuova costruzione". Questo è il passaggio conclusivo, e letterale, del lungo report che giovedì, tre giorni fa, il Comune ha presentato ai tecnici ministeriali durante l’ultimo summit romano sulla messa in sicurezza della Garisenda. L’eventualità operativa è stata raccontata ieri dal Carlino Bologna, ma il Comune ha inteso smentire. "Diversamente da quanto apparso oggi (ieri, ndr) su un quotidiano locale non sono al vaglio ipotesi di nuovi tralicci per la Torre Garisenda – questo si legge nella nota dell’ufficio stampa di Palazzo d’Accursio, fatta uscire ieri pomeriggio –. Il gruppo di esperti coordinato dall’Ingegner Raffaela Bruni e i tecnici del Comune sono al lavoro per utilizzare i tralicci utilizzati per la Torre di Pisa, le cui condizioni permettono il riutilizzo, come illustrato nel corso della conferenza stampa dello scorso 27 marzo".

Nulla di diverso da quanto scritto dal Carlino, l’ipotesi del riutilizzo resta la scelta oggi ufficiale, ma nelle linee guida c’è anche il piano B. Questo un altro passaggio delle linee guida. "Fermo restando che sembrerebbe possibile realizzare una coppia di tralicci simili, con maggiore dispendio di risorse, tempo e di energie progettuali, si ritiene opportuno attivare il percorso seguente: 1. Ottenere il nulla osta patrimoniale per disporre degli stralli originali; 2. Conferire i lavori per la manutenzione straordinaria dei tralicci alla società Soilmec, in quanto fornitore originario dei manufatti; 3. Trasferire gli stralli originali da Pisa all’officina di riparazione e successivamente a Bologna; 4. installare un nuovo software per il controllo e movimentazione delle funi in grado anche di potere interagire con i dati del monitoraggio forniti dai diversi sensori installati sulla torre".

pa. ros.

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