Garisenda, un altro summit a Roma. E spunta l’ipotesi di nuovi tralicci

Il Comune pensa di usare quelli della Torre di Pisa, ma in caso di problemi insormontabili potrebbe rifarli

Il documento: è presente ruggine sui tralicci che dovranno essere utilizzati per mettere in sicurezza la torre della Garisenda. I due macchinari, già utilizzati per la Torre di Pisa, non vengono manutenuti dal 2019

Il documento: è presente ruggine sui tralicci che dovranno essere utilizzati per mettere in sicurezza la torre della Garisenda. I due macchinari, già utilizzati per la Torre di Pisa, non vengono manutenuti dal 2019

Bologna, 20 aprile 2024 – La Soprintendenza darà il suo ok al progetto di messa in sicurezza della Garisenda soltanto quando sarà definitivamente presentato. E il Comune, che procede con la sua scelta di voler usare i tralicci utilizzati per la torre di Pisa per mettere in sicurezza la ‘sorella’ degli Asinelli, contempla anche il piano B di rifarli da capo, quei tralicci.

Sono questi due tra i rilievi più importanti che sono venuti fuori due giorni fa, a Roma, quando i tecnici del ministero della Cultura hanno ricevuto la delegazione di Palazzo d’Accursio, che ha presentato le linee guida per la messa in sicurezza del monumento. Confermata, come detto, la volontà dell’amministrazione di procedere con il riuso di quei due ‘argani’ già protagonista della rimessa in forma della pendente di Pisa. Un’operazione meno costosa di rifarli nuovi nuovi.

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Il Comune però, nel suo faccia a faccia con il MiC, ha chiarito che se sorgeranno problemi "insormontabili" per procedere alla rimessa in opera di quei tralicci, allora verranno ricostruiti da capo. Per ora però, pare che l’idea del riutilizzo possa andare avanti.

Non sarà un’operazione banale, quella della rivitalizzazione delle vecchie macchine: non sono manutenute dal 2019, come comunicato dall’Opera Primaziale pisana al Comune. Tutto sommato però, gli incaricati di Palazzo d’Accursio – come già sottolineato dal sindaco Lepore in una recente conferenza stampa – avrebbero trovato in "buono stato" le già usate ‘staffe’ di piazza dei Miracoli. E’ presente però, come emerge dalle foto in possesso del Carlino, della ruggine residua alla base delle macchine. Ecco che quindi il Comune non ha scartato del tutto l’idea, per ora una extrema ratio, di fare delle copie fedeli dei due macchinari.

La giunta dovrà ottenere il nullaosta patrimoniale, conferire i lavori della manutenzione delle macchine alla ditta Soilmec (il fornitore originario dei manufatti) e trasferire quei tralicci da Pisa a Bologna. Solo dopo, come già sottolineato dal sindaco, si potrà installare un nuovo software per farli funzionare. Quanto alla Soprintendenza, naturalmente vidimerà tutta l’operazione una volta che diventerà definitiva.

Toccherà ora al Comune decidere se quelle macchine, adeguatamente rimesse a nuovo, potranno svolgere il ruolo delicato al quale sarebbero chiamate.

Di sicuro sembrerebbe una questione anche di costi: rifarle nuove potrebbe alzare la quota di risorse necessarie. Ora ferma, secondo le ultime stime di Lepore, a più di 20 milioni di euro con la raccolta fondi, senza considerare i cinque milioni di euro che lo stesso ministero della Cultura ha messo già a disposizione attraverso un bando per torri e campanili del Pnrr.

Durante il summit romano, il Comune ha anche illustrato i differenti scenari di intervento relativi alle possibili modalità d’uso della macchina di tiro. Bisognerà capire se introdurre una variazione di stato tensionale per raggiungere livelli ammissibili di sicurezza. L’obiettivo dell’amministrazione, attraverso la messa in sicurezza definitiva della torre, è quello di fare uscire il monumento dallo stato di allerta gialla, per planare verso il ‘verde’ della situazione fuori pericolo.

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