Giorgio Ventura, addio sulle note del 'suo' organo. "Qui c'è tutta Casalecchio" / FOTO

In chiesa anche Gianni Morandi e tanti musicisti. Carpani. "La mia prima chitarra l'ho comprata qui"

Folla per l'addio di Giorgio Ventura

Folla per l'addio di Giorgio Ventura

Casalecchio di Reno (Bologna), 14 novembre 2018 - "Qui c’è tutta Casalecchio...e anche di più!". Con queste parole nella chiesa di San Giovanni Battista il parroco don Lino Stefanini ha iniziato la celebrazione del funerale di Giorgio Ventura, l’imprenditore dell’elettrodomestico morto domenica mattina. Arrivato dalla camera ardente della Certosa il feretro ha fatto una sosta davanti al suo negozio, nella centralissima via Marconi, dove lo aspettavano clienti e dipendenti pronti a salutarlo con un lungo applauso.

Poi l’auto ha proseguito fino al sagrato della chiesa parrocchiale e la bara è stata trasportata all’interno di una chiesa gremita come non mai. L’ingresso salutato dal suono dell’organo: "Ce lo ha donato lui. Ha fatto tanto bene, e il bene fatto è quello che resta di una vita operosa, da imprenditore della prima generazione che ha fatto Casalecchio -ha aggiunto don Lino -. Sono andato a comprare una cosa una settimana fa e non l’ho visto. Ho capito che non l’avremmo più visto anche se sappiamo che lo incontreremo, perché la vita non finisce qui, sulla terra". 

Ad ascoltarlo attento anche Gianni Morandi, arrivato con la moglie Anna Dan. E poi Stefano Consolini, Giampaolo Guida, Ghino Collina, Piero Tommasini e Fausto Carpani (FOTO): "La mia prima chitarra l’ho comprata qui da Giorgio. Quarant’anni fa. Non lo conoscevo. Mi disse: ‘và mo la in fònda, ai né un sbandèran...’. Così presi la mia prima dodici corde, la pagai 90mila lire, una sciocchezza. Da allora non ci siamo più persi di vista", svela Carpani che grazie a Ventura riuscì a dare corpo al progetto Ponte della Bionda: "Non c’erano le risorse. Lui comprò il terreno e poi ci ha costruito la sede. Era fatto così".

Era imprenditore di successo, ma sempre capace di amicizia profonda e di responsabilità. Qualche anno fa si era diffusa la notizia dell’imminente chiusura del suo punto vendita: "Ogni tanto viene fuori questa voce - smentì con schiettezza -. Perchè è vero che adesso si fa fatica, ma qui ci lavorano una ventina di persone. Non si chiude, no". E lui in prima linea fino a quando ha potuto.

Ieri nel primo banco c’era il figlio Alessandro, i tre nipoti e Luciana, la compagna dell’ultima parte della vita di Giorgio, che rimase vedovo una quindicina di anni fa, e che al termine delle esequie è stato tumulato al cimitero di Casalecchio accanto alla moglie Anna. L’estremo saluto con le note dell’organo suonato dal figlio Alessandro. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro