BENEDETTA CUCCI
Cronaca

‘I Bruttissimi’ tra brustulli e chiacchiere in sala

Al Modernissimo è andata in scena la prima serata del ciclo di proiezioni dedicate ai B movies italiani, scelte da Paolo Cevoli

‘I Bruttissimi’ tra brustulli e chiacchiere in sala

Al Modernissimo è andata in scena la prima serata del ciclo di proiezioni dedicate ai B movies italiani, scelte da Paolo Cevoli

Quando si apre la tenda del Modernissimo e si vede spuntare Gnegno sulla scala, scoppia l’applauso: l’entusiasmo è alle stelle, c’è davvero l’omino dei brustulli con la sua cassettona appesa al collo a disturbare la visione de Il Trionfo di Maciste di Amerigo Anton del 1961, e per fortuna. È la scena madre della prima serata de I Bruttissimi, il ciclo di tre proiezioni di B movies italiani, scelte da Paolo Cevoli e proposte al direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, che senza pensarci un attimo ha detto "sì". Solo che, dopo la gioia della visione di Gnegno, vero messaggero di uno spirito cinefilo d’altri tempi che manca di sicuro a un paio di generazioni, a molti deve essersi stampato in testa un grande punto interrogativo: "Ma adesso cosa si fa? Passa lui a vendere lupini, brustulli, giuggiole (sì, anche quelle!), popcorn e patatine, o bisogna alzarsi e raggiungerlo?".

I ricordi sono un po’ sbiaditi nella sala gremita da un pubblico caloroso over 50 (quarantenni all’orizzonte… pochini) che non ha voluto perdersi questa serata così fuori "dagli schermi". Senza regole. Senza politicamente corretto, perché le pellicole di quel momento cinematografico – denominato Peplum nella prima metà degli anni ‘60 – erano piene di luoghi comuni che oggi sarebbero mandati al rogo. E nella sala, con una prima fila inedita con tavolo e sedie, dove sono accomodati di spalle alla platea Cevoli, Andrea Vasumi e Duilio Pizzocchi che commentano tutto il film, le battutone si sprecano. Come stare in salotto con gli amici, anzi, proprio al Modernissimo, dove per tre lunedì è permesso parlare, mandare a spendere attori e regista, mangiare porcherie, sgranocchiare, disturbare, come succedeva... molto tempo fa.

"Quando al cinema si andava per passare la serata", ricorda Farinelli, che poi si è goduto il film nelle ultime file, in una forse rara occasione di vero relax cinematografico. Sta di fatto che questo Trionfo di Maciste di Tanio Boccia, che sceglie lo pseudonimo Amerigo Anton – come spiega l’erudito Andrea Meneghelli, il "signore delle pellicole" della Cineteca, che ha fatto anche la ricerca dei trailer sconosciutissimi mandati prima del ‘bruttissimo’ – è stato davvero un insuccesso.

Fintissimo, dialoghi intollerabili, tempi dilatatissimi, costumi fuori luogo. Solo i doppiatori sono incredibili (Pino Locchi, che doppia Maciste, era la voce di Tony Curtis e Roger Moore, Gualtiero De Angelis doppiava Cary Grant, Fiorella Betti era Elizabeth Taylor e Grace Kelly) e il cortocircuito è assicurato. Eppure si ride, si sdogana una bella semplicità del divertirsi. Cevoli and friends sono riusciti ad orchestrare, con improvvisazione che riesce bene solo se c’è del mestiere, una serata fuori dal mondo che fa pure beneficenza, perché sostiene l’Opera Padre Marella. E ha successo perché si conosce bene la materia: Cevoli ha infatti studiato tra i 700 titoli della collezione di dvd dedicata ai B movies di Peppe Nigra, il comico mancato 10 anni fa, il cui patrimonio filmico è oggi depositato nella mediateca di Fano e accessibile a tutti, grazie alla cura dei suoi amici presenti ieri sera alla visione.