
Una manifestazione pro Palestina nei mesi scorsi in città
Le polemiche sulla bandiera d’Israele non si fermano. Il Coordinamento cittadino Bologna per la Palestina, infatti, chiede al sindaco Lepore "di ritirare il vessillo". E insiste: "Contestiamo con fermezza l’esposizione della bandiera israeliana a Palazzo d’Accursio, un segnale gravissimo e irresponsabile di sostegno a uno Stato che continua a compiere crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Chiediamo al Comune che la bandiera israeliana sia ritirata perché non ci sarà mai una pace giusta fino a quando Israele non rispetterà, di fatto, i suoi obblighi nei confronti del diritto internazionale e del diritto umanitario e porrà fine al genocidio in corso".
I ‘Pro-Pal’, tra l’altro, continuano la mobilitazione. E dopo la manifestazione di domenica sotto Palazzo d’Accursio, torneranno in presidio sabato al parco Parker-Lennon, lato via del Lavoro.
Non manca di criticare Lepore e la gestione delle bandiere, Elena Ugolini, consigliera regionale di rete Civica, già sfidante di Michele de Pascale alle scorse Regionali. "Se ci fosse stata una condanna ‘senza se e senza ma’ dei fatti del 7 ottobre 2023, la bandiera israeliana sarebbe stata esposta a Palazzo D’Accursio sin da subito", dice Ugolini. Che non manca di sottolineare le critiche della vicesindaca Emily Clancy a Matteo Lepore: "Non fanno che evidenziare l’imbarazzo di una sinistra per la quale è difficile condannare la violenza in modo chiaro, indipendentemente da chi ne sia il responsabile. Questo equivoco favorisce la polarizzazione e aiuta ad alimentare un clima di intolleranza e odio sempre più pericoloso".
Le foto apparse sulle finestre del liceo Copernico di Bologna, è certa Ugolini, "ne sono solo l’ennesima prova. Non possiamo dimenticare, non possiamo fermarci alla superficie. A maggior ragione ora, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria e dall’apertura di uno spiraglio di pace in Medio Oriente".
Non citano il caso della bandiera israeliana sotto le Torri i dem emiliano-romagnoli, ma si soffermano sul saluto romano di Elon Musk durante l’insediamento di Trump. Il segretario regionale Pd, Luigi Tosiani, promette, infatti, iniziative per ‘censurare’ il miliardario americano e per "contrastare con forza il ritorno di nazionalismi e xenofobie", anche in occasione degli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dalla caduta del nazifascismo.

