MASSIMO SELLERI
Cronaca

Il canestro più difficile per Polonara. Gioca, corre, segna e vince. E oggi sfida un tumore in ospedale

Il cestista anconetano della Virtus Bologna va sotto i ferri per una neoplasia testicolare. "Andrà tutto bene". Venerdì la diagnosi: domenica è voluto scendere in campo nella partita con Varese, realizzando 10 punti.

Il canestro più difficile per Polonara. Gioca, corre, segna e vince. E oggi sfida un tumore in ospedale

Il canestro più difficile per Polonara. Gioca, corre, segna e vince. E oggi sfida un tumore in ospedale

In quel corpo alto 203 centimetri per un peso forma di 90 chili una sola e microscopica cellula impazzisce imponendo una pausa a tutti gli altri tessuti, organi, apparati e sistemi. E’ la nuova sfida di Achille Polonara, il lungo anconetano della Virtus che oggi sarà operato per asportare una neoplasia testicolare. Si tratta di un tumore e anche se tutte le statistiche dicono che per questo tipo di cancro la prognosi è nettamente favorevole al paziente, la sopravvivenza a 5 anni sfiora il 100%, solo la parola in sé scatena un sentimento di paura.

Ed è questo uno dei motivi per cui il giocatore ha deciso di scendere in campo domenica scorsa contro Varese, segnando anche dieci punti. Avendo saputo della malattia il venerdì precedente, poteva tranquillamente fermarsi in previsione dell’intervento di oggi, ma ha preferito andare comunque sul parquet per rassicurare tutti, a parte dalla sua famiglia composta dalla moglie Erika e dai figli Vitoria e Achille jr., che il problema c’era ma che tutto era sotto controllo. Ieri sui social ha scritto: "Andrà tutto bene, ci vediamo presto".

Concluso l’intervento, i tempi di attesa saranno fondamentalmente due. Il primo di una durata di circa 10 giorni nel quale l’esame bioptico dirà se l’intervento chirurgico sarà sufficiente oppure se saranno necessarie altre terapie. Nel primo caso Polonara dovrà stare lontano dalla palestra per 5-6 settimane, altrimenti la stagione è compromessa. L’esperienza, però, dice che per quanto precisi gli esami istologici potrebbero non essere perfetti, come dimostra quanto successo nel 2013 al calciatore Francesco Acerbi. I primi test dissero che tutto era in ordine e poi l’attuale difensore dell’Inter dovette fermarsi pochi mesi dopo per effettuare le terapie del caso.

I manuali sono concordi nell’evidenziare che questo pericolo è reale per 5 anni e poi svanisce, ma i primi mesi sono quelli più importanti. E’ facile prevedere come il numero 33 della Virtus trascorrerà queste attese: con l’apprensione che chiunque avrebbe e allo stesso tempo circondato dal sostegno dei suoi compagni. Non solo quelli della V nera, ma soprattutto quelli della nazionale, amici di una vita che si sono ben guardati dall’intervenire sui social, ma che non hanno perso tempo nel prendere il cellulare per sentirlo. Tutti sono certi di due cose, che "Achi" non perderà il suo sorriso e che, una volta che questa faccenda arriverà all’epilogo, vista la sua passione per i tatuaggi troverà il modo per rappresentarla sulla sua pelle.