
Un momento della presentazione di ieri a Milano della tre giorni alla Fiera di Bologna: appuntamento dal 23 al 25 febbraio
Circa mille cantine e più di trecento buyer dall’estero, oltre ad appassionati, esperti, associazioni di categoria e operatori del settore: l’universo vinicolo si riunirà dal 23 al 25 febbraio a Slow Wine Fair, la fiera internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto. Una tre giorni di dibattiti e degustazioni, organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, che metterà ancora una volta al centro il tema della sostenibilità. Non più declinato, come lo scorso anno, in termini di salute del suolo, ma con un’attenzione ai processi che accompagnano la produzione e incideonosull’ambienteil packaging la logistica.
Giunta alla sua quarta edizione, la fiera offre una selezione di vini di altissima qualità, scelti dal team di Slow Wine fra le cantine che hanno sottoscritto il “Manifesto per il vino buono, pulito e giusto”, e che dunque si impegnano a preservare e rispettare le risorse ambientali, il territorio di provenienza e la biodiversità: "La maggioranza sono certificate biologiche, tutte seguono la produzione dall’uva alla bottiglia", sottolinea Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition. E infatti la manifestazione rappresenta per i buyer un’occasione per trovare le giuste etichette con cui ampliare la propria offerta di vini. Mentre gli appassionati possono assaggiare prodotti serviti direttamente da chi li produce. Di qui si spiega il successo di pubblico: la fiera ha registrato nel 2024 oltre 12mila ingressi e la presenza di mille espositori, provenienti da 26 paesi e da tutte le regioni italiane. Tra le novità del 2025 la compresenza, nei padiglioni, di un’altra esposizione: la 36esima edizione di Sana, nella sua nuova veste di Sana Food, evento di riferimento per la sana alimentazione fuori casa. Innovazione cui si aggiunge, per la prima volta, uno spazio dedicato al mondo del caffé e uno agli amari, oltre alla presenza dei produttori di sidro. Da questo connubio fra cibo e vino - sostenibili e di qualità - ci si aspetta una crescita nelle presenze: "Prevediamo l’arrivo di oltre trecento buyer esteri, dunque il 50% in più della passata edizione, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa, dal Nord America e dal Canada, e con le significative new entry di Cina e Giappone", spiega Domenico Lunghi, direttore Manifestazioni Dirette Food&Beverage di BolognaFiere.
Il tema di quest’anno permetterà poi di raccontare le scelte di molte cantine, consorzi e operatori in termini di packaging. Perché "gli imballaggi danno un contributo rilevante all’impronta ecologica di un’etichetta, più che le tecniche di coltivazione o le pratiche in cantina", fa sapere Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia. L’impatto sull’ambiente attribuibile alle bottiglie in vetro oscilla infatti dal 29% al 70%, e potrebbe diminuire considerevolmente utilizzando altri contenitori: vino alla spina, tetrapak, bag in box, bottiglie e lattine in alluminio.