Johns Hopkins, il manager diventato filantropo: "Tutti devono avere un’opportunità"

James Anderson, già ai vertici dello Scottish Mortgage Trust, ha frequentato l’università nel 1981: "Lo studio a Bologna è stato fondamentale nel mio successo. Chi può donare è bene che lo faccia"

James Anderson e la moglie Morag ieri alla Johns Hopkins di via Belmeloro

James Anderson e la moglie Morag ieri alla Johns Hopkins di via Belmeloro

Bologna, 10 dicembre 2022 - Secondo Michael Plummer, direttore della sede bolognese di Sais Europe, il campus europeo della Johns Hopkins offre ai suoi studenti un’esperienza indimenticabile che dura tutta la vita. Potrebbe sembrare una frase fatta, ma non lo è. E il gesto del filantropo James Anderson, condiviso insieme alla moglie Morag, ne è la prova. "Sono stato fortunato e ho avuto successo – spiega Anderson –. Lo studio universitario alla Sais Europe a Bologna è stato fondamentale". Prima di essere un investitore e un uomo di finanza, però, Anderson, laureato in storia all’Università di Oxford, è stato un ex studente della Sais Europe.

Il suo percorso alla Hopkins inizia nel 1981, dove si specializza in Affari Internazionali. E oggi, nonostante la florida carriera a Edimburgo, raggiungendo anche il ruolo di ‘joint manager’ della ‘Scottish Mortgage Trust’, l’investitore britannico non dimentica il ruolo e l’impatto che l’istruzione universitaria hanno avuto nella sua vita. "Sais Europe mi ha insegnato che per i leader è fondamentale ragionare in modo critico e creativo sui problemi complessi, che non hanno risposte facili", dice Anderson.

E la sua donazione insiste sul tema dell’istruzione, evidenziandone la sua importanza: "Sono un investitore professionale da quarant’anni – aggiunge il filantropo –. Credo sia essenziale permettere agli studenti più talentuosi e motivati di studiare con i docenti della Hopkins a Bologna, indipendentemente dalle loro possibilità economiche, e creare opportunità per amplificare l’impatto dell’istituzione oltre i confini".

I cento milioni di dollari rappresentano il più grande investimento e contributo privato mai arrivato a un’università in Italia, ma non sono il primo sostegno che i coniugi offrono in campo didattico.

Il loro rapporto con la Sais Europe, infatti, inizia nel 2001, e oggi Anderson è presidente dell’Advisory Council della Johns Hopkins University Sais Europe, e membro del Consiglio di amministrazione dell’università. Il contributo dell’ex alunno dimostra, quindi, la riconoscenza per l’hub europeo: "Credo nella visione dell’università e di Sais Europe, e spero che anche altri si uniscano a me per aiutarci a realizzare le nostre ambizioni", aggiunge Anderson.

Ambizioni, che vedono un impegno didattico in Italia, con il finanziamento dell’ampliamento della sede americana, e in Europa. La coppia, infatti, è un importante sostenitrice delle arti e delle iniziative educative, sportive e giovanili in Scozia, terra di origine dell’investitore. "È una fortuna e un privilegio poter fare questa donazione – conclude Anderson –. Johns Hopkins è una istituzione straniera a Bologna, e l’investimento farà arrivare ancora più studenti in città. Chi può donare, è bene che lo faccia".

ma. mast.

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