Il voto online ai gazebo La proposta di Schlein bocciata anche in città "Sicurezza a rischio"

Alt del fronte Bonaccini. De Maria: "Un errore forzare le regole". Lembi, pro Cuperlo, contraria: "Siamo un partito, non un movimento". In pressing Mumolo: "C’è modalità web anche in assemblea regionale"

di Rosalba Carbutti

La data del voto per le primarie (dal 19 al 26 febbraio) mette d’accordo tutti i candidati al Congresso Pd. Ma non si può dire lo stesso, invece, sulle regole di voto ai gazebo. E se a livello nazionale diversi esponenti dem già di dividono sulla proposta di Elly Schlein in pressing per allargare la partecipazione il più possibile con un voto anche online ("il rischio maggiore è la disaffezione, credo che per combatterla sia necessario ampliare gli strumenti di partecipazione"), anche a Bologna è partito il confronto. Sull’onda dell’europarlamentare Pina Picierno (in ticket con Bonaccini) che dice "no a un partito virtuale" che imita i 5 Stelle, anche i fan del governatore made in Bo esplicitano dubbi e contrarietà. Il deputato Andrea De Maria guida il fronte del no: "Credo sia un errore forzare in una discussione pubblica l’impegno che deve unirci nella condivisione delle regole per il Congresso del Pd. Non contesto la buona fede di chi avanza la proposta del voto online per le primarie, ma ad oggi non è previsto dalle nostre regole e dal nostro Statuto".

C’è poi il tema della sicurezza del voto, avanzato da Picierno, e condiviso dalla squadra pro Bonaccini, mentre dal fronte Schlein si insiste sulla bontà della possibilità di rendere i gazebo anche digitali. Ne è convinto, ad esempio, il deputato emiliano Stefano Vaccari, responsabile organizzazione del Pd, in avvicinamento a Schlein ma che ancora non si è schierato: "Le primarie fisiche ai gazebo o nei circoli rappresentano un pilastro, ma lo statuto consegna nelle mani della Direzione la possibilità di affiancare altre modalità telematiche di coinvolgimento degli elettori". Del resto, fu proprio lui a organizzare le primarie digitali per l’elezione di alcuni sindaci, in primis Matteo Lepore, dove si utilizzò anche la modalità web con identificazione tramite Spid (non senza polemiche). Sulla stessa linea, Antonio Mumolo, tra i sostenitori di Elly: "Penso che dovremmo discutere sulla possibilità di votare online, con le dovute garanzie e mantenendo il voto in presenza. In assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, è consentito ai consiglieri ammalati di votare online persino le leggi...". Dalla Federazione del partito bolognese trapela che, in caso di voto online, non ci sarebbero problemi tecnici, avendolo già organizzato senza traumi per la sfida Lepore-Conti.

Boccia, invece, l’ipotesi web, Simona Lembi, che coordina la mozione di Gianni Cuperlo nel territorio: "Siamo un partito, non un movimento, per questo manifesto molte perplessità per il voto online anche alla luce delle sperimentazioni già effettuate: solo in contesti locali (non sempre con esiti positivi) solo per selezionare candidati sindaci e cariche elettive; una scelta dettata anche dalla pandemia. Certi metodi lasciamoli ai 5 stelle (che rivendicano di essere un movimento), noi siamo il Partito democratico". Bolla, infine, come "lunare" il dibattito sul voto online l’altra candidata al Congresso dem, Paola De Micheli.

Intanto crescono le adesioni al Pd. Se, infatti, si dà in avvicinamento Otello Ciavatti del comitato Piazza Verdi per sostenere Cuperlo, si notano anche altri movimenti che potrebbero portare a un lieve aumento degli iscritti Pd.

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