Riciclava i soldi della Camorra, maxi sequestro a un imprenditore a Bologna

Sigilli della Guardia di Finanza a beni in sei province d'Italia: Napoli, Benevento, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari

Bologna, 5 dicembre 2022 - Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna stanno dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per l'Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di oltre 290 milioni di euro.

Guardia di Finanza
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Il sequestro di prevenzione scaturisce dalle indagini condotte nei confronti di un imprenditore ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana, nel cui interesse egli avrebbe operato, nel corso di un lunghissimo arco temporale, a fini di riciclaggio e soprattutto attraverso fittizie intestazioni di beni, condotta, quest'ultima, accertata con sentenza di condanna definitiva. Le indagini svolte dalle fiamme gialle felsinee e campane, supportate dalle dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia, hanno consentito di appurare come l'imprenditore abbia agito in sinergia economica con esponenti di spicco di diversi clan camorristici (clan 'Puca', clan 'Di Lauro', clan degli 'Scissionisti', clan 'Mallardo', clan 'Verde' e clan 'Perfetto'), fungendone da catalizzatore degli interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari. Emersa, inoltre, una sistematica attività di sottrazione all'imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie.

Lo spostamento sull’intero territorio nazionale, in regioni come l’Emilia Romagna e la Sardegna, costituisce un punto di svolta per gli investimenti dei clan camorristici, ai quali, evidentemente, il territorio campano non offriva più una remunerabilità paragonabile a quella dei territori più ricchi del Nord o, comunque, connotati da una spiccata vocazione turistica, come quelli della Costa Smeralda. Emblematici, in tal senso, sono: l’investimento immobiliare avvenuto nel comune di Russi (Ravenna), realizzato come un vero e proprio feudo, provvisto di ampio spazio interno racchiuso dalle unità abitative circostanti; le villette realizzate a Porto Pollo di Palau, località di mare tra le più belle e visitate del nord della Sardegna. Nel complesso, gli oltre 600 immobili sequestrati, frutto dell’immenso fiume di denaro illecito riciclato e reinvestito dal preposto nel più tradizionale e remunerativo dei settori imprenditoriali, quello del “mattone”

Le indagini economico-patrimoniali eseguite sull'imprenditore e sui componenti del suo nucleo familiare hanno acclarato, nel periodo 1993-2021, la totale assenza di redditi ovvero l'esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare. Su queste basi, in applicazione delle disposizioni del 'Codice Antimafia', sono stati sottoposti a sequestro 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari.

 

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