
Iris Versari, nata nel Forlivese, si arruolò come partigiana a 21 anni. Nel 1944 si uccise per cercare di salvare, invano, i compagni
"Non volevo parlare solo di una
partigiana, ma di una ragazza che cerca la libertà, che non accettava il destino designato per
lei dalla società del tempo: quello di essere moglie e madre". Lo raccontava sulle pagine del Carlino, pochi giorni fa, Walter Veltroni, spiegando la scelta di dedicare un libro alla partigiana Iris Versari. E quel volume, Iris, La libertà (Rizzoli), viene presentato oggi in Salaborsa, alle 18, per Le voci dei libri. A dialogare con l’autore, ex vicepremier e sindaco di Roma, sarà la direttrice del QN-il Resto del Carlino-La Nazione-il Giorno e Luce! Agnese Pini.
Per Veltroni è il terzo romanzo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e – dopo La scelta e La condanna, sempre Rizzoli – nei mesi in cui si celebrano gli ottanta anni dalla Liberazione ha acceso un faro sulla romagnola Versari. Nata a San Benedetto in Alpe nel 1922 in una famiglia contadina, Iris si arruolò ad appena ventuno anni nella banda del coetaneo faentino Silvio Corbari. Unica donna della banda, con Silvio intrecciò un’intensa relazione: fino al 18 agosto 1944, in cui Iris si tolse la vita, sparandosi per consentire ai compagni Corbari, Arturo Spazzoli e Adriano Casadei di sfuggire alla milizia di nazifascisti che aveva assaltato il rifugio a Ca’ Cornio (sulle montagna fra Tredozio e Modigliana). Nonostante il sacrificio, Corbari e gli altri furono catturati e impiccati sotto le logge di Castrocaro. Il giorno successivo, i loro corpi, con quello di Iris, vennero esposti appesi ai lampioni di piazza Saffi a Forlì. Una storia di lotta e coraggio, che secondo l’autore parla ancora e può insegnare alle generazioni più giovani "il rifiuto dell’indifferenza che oggi è un grande rischio per tutti: tanti hanno rinunciato a incidere, si accontentano di commentare ciò che succede sui social network. Ma Iris Versari non voleva essere spettatrice".
Veltroni, ha scritto Agnese Pini, "sceglie lo sguardo, la voce, i pensieri di Iris, raccontandoci i suoi ultimi giorni fino al sacrificio finale, con raffinata capacità espressiva e narrativa. Entra nei suoi occhi e nei suoi gesti, restituendo le intime contraddizioni,
le inevitabili fragilità e la forza di una donna che sarà infine consacrata alla storia della nostra nazione con la medaglia d’oro al valor militare. Così sono le sue immagini, le sue canzoni, i suoi dubbi, i suoi sogni ad accompagnare il lettore pagina dopo pagina, attraverso uno scavo storico che, pur accuratissimo, viene reso soprattutto attraverso una dimensione, ed evoluzione, psicologica. Tutta femminile".
re. cro.