BENEDETTA CUCCI
Cronaca

L’astrofisica secondo Calcidese: "Combatto i falsi luoghi comuni"

Domani al Modernissimo la proiezione del film ‘Segnali di vita’, tra buchi neri, Big Bang ed evoluzione "Odio l’astrologia perché utilizza il linguaggio scientifico, ma anche i complottisti non vanno dimenticati".

L’astrofisica secondo Calcidese: "Combatto i falsi luoghi comuni"

Cos’è il sole? Quanti movimenti fa la terra? È vero che siamo fatti di polvere di stelle? Meglio accomodarsi nella platea del Modernissimo, immaginare di tornare sui banchi di scuola e dare una spolveratina alla nostra conoscenza scientifica in compagnia di Paolo Calcidese, l’astrofisico protagonista del documentario ‘Segnali di vita’ di Leandro Picarella, proiettato domani alle 20. Sullo sfondo l’Osservatorio astronomico nella Valle di Saint-Barthélemy, Valle d’Aosta, una comunità rurale e un questionario per gli abitanti sulle false concezioni scientifiche.

Calcidese, i luoghi comuni errati sulla scienza fanno arrabbiare lei e i suoi colleghi?

"In generale le domande che si ascoltano nel film non fanno troppo male, si accettano, quello che a me dà molto fastidio è l’abuso della credulità popolare a scopo di lucro dei ciarlatani, che offrono servizi pseudoscientifici. Ma se una persona, come si ascolta nelle interviste, taglia la legna perché c’è la luna piena, non fa male a nessuno".

In che ambiti si lucra?

"Parlo dell’astrologia perché c’è gente che prende soldi dalle persone facendo l’oroscopo".

Cosa c’entra l’astrologia con l’astronomia?

"Usano i segni zodiacali, parlano di influenze planetarie per giustificare il tuo comportamento, la tua personalità. Prima dell’astronomia nasce l’astrologia, nel medioevo stavi male e andavi dal dottore che ti domandava di che segno eri per vedere se c’era qualche influenza planetaria. Oggi quando stiamo male cosa diciamo? Che abbiamo l’influenza. Ma da chi? Da nessuno. Si tratta di un virus, di un batterio. Ci portiamo ancora dietro l’antichità a livello dialettico. Odio l’astrologia perché utilizza il mio linguaggio scientifico".

Perché l’astrologia batte l’astronomia?

"La gente ha bisogno di fantasticare ed è più facile affascinarla dicendo che in quel castello c’è un fantasma che ascoltare una mia conferenza sulla meccanica quantistica. In realtà la scienza può essere fantastica".

La misconcezione numero uno nella cosmologia?

"La teoria del Big Bang. Chiedi a chiunque e ti dirà che spiega l’origine dell’universo, risposta sbagliata. Può spiegare bene anche l’evoluzione dell’universo accettando che ci sia stata un’origine, indagata dalla meccanica quantistica. Si parte misconcessi perché buchi neri, stelle neutroni, origini ed evoluzioni, son argomenti bellissimi, ma finiscono nelle ultime pagine dei libri di scuola. La semplificazione porta alla misconcezione".

Ad un certo punto uno degli abitanti del villaggio le chiede: ma l’uomo c’è mai stato sulla luna?

"Molti credono sia un complotto, continuano a dire che non siamo mai andati e invece ci siamo già stati sei volte.Ai miei convegni indosso una maglietta con la scritta ‘Because the earth is not flat’: anche i terrapiattisti non sono da dimenticare".