Carmelo
Adagio*
Che cosa augurare alla mia comunità scolastica per il 2022? Mi viene voglia di saltare lo scenario di tamponi, Green pass base, rafforzati o super, che continueremo a vivere per andare alla scuola che vorrei. Nel 2032, con tutti gli ambienti scolastici dotati di efficienti scambiatori d’aria, in modo da limitare possibili ondate pandemiche, mi immagino uno scenario diverso dall’oggi. Finalmente sono stati risolti tutti i problemi di selezione e formazione dei docenti: abbiamo docenti non precari, esperti sia di endecasillabi danteschi che di gestione e cura dei processi di apprendimento. Finalmente è finita quella teoria che impone la formalizzazione dell’apprendimento in "classi" e "aule" costruite sul modello del libro Cuore (predellino, cattedra, lavagna da una parte, sedie dall’altra). Si lavora in ambienti curati, colorati ed ergonomici, sia dentro che fuori, a classi aperte, con ogni alunnao che segue le proprie passioni ed emozioni. I docenti guidano e favoriscono curiosità e ricerca. Le concezioni novecentesche di "voto" e "promozionebocciatura" sono tramontate. L’insegnamento non è più basato sull’apprendimento meccanico, sulla trasmissione del principio di autorità, ma sull’esaltazione della libertà: si insegna a trasgredire, l’educazione è pratica di libertà e di pensiero critico, come ci ha insegnato la scrittrice bell hooks. Nel frattempo gli uffici amministrativi delle scuole non sono più sommersi di carte e burocrazie, ma si occupano di favorire l’apprendimento. Infine, tutti quelli che lavorano a scuola sono pagati equamente e puntualmente, e non dopo 2, 3 o 4 mesi dal loro lavoro. Oggi sembra strano affermarlo, ma sapete, succedeva solo pochi anni fa….
*Dirigente scolastico
IC Gaggio Montano
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