Liste d'attesa a Bologna, smaltito il 40% degli interventi

Erano otto mila quelli ’accumulati’ a fine dicembre a causa della pandemia Anna Maria Baietti (Ausl): "Operiamo anche nei fine settimana e di notte"

I chirurghi stanno lavorando anche di notte per eliminare le liste d’attesa

I chirurghi stanno lavorando anche di notte per eliminare le liste d’attesa

Bologna, 6 agosto 2022 - Recuperato il 40 per cento degli interventi definiti ’fuori soglia’, quelli cioè che alla fine dello scorso dicembre non avevano rispettato di tempi di attesa a causa dei ritardi dovuti alla pandemia: una mole di ottomila operazioni. Nel trimestre maggio, giugno e luglio sono stati effettuati in media 280 interventi a settimana, nello stesso periodo del 2021 erano stati 250, mentre nel 2020 e 2019 – quindi prima del Covid – le operazioni effettuate negli ospedali del Bolognese erano stati rispettivamente, sempre come media settimanale, 172 e 294.

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Anche le cliniche private hanno dato una grossa mano nello smaltimento delle liste d’attesa e, fino a ora, sono già stati inviati 400 pazienti che hanno potuto effettuare gli interventi per i quali erano in attesa, alcuni, anche da un anno. Naturalmente non si trattava di operazioni con il carattere di urgenza, in quanto quelli sono sempre stati effettuati anche nei periodi peggiori della pandemia.

"Stiamo operando di sabato, domenica e anche di notte per cercare di effettuare il maggior numero di operazioni possibili fra chi era in attesa da tempo – afferma Anna Maria Baietti, direttrice del Dipartimento Chirurgie Specialistiche dell’Ausl Bologna –. Questo senza contare che ci sono le urgenze che, tra l’altro, sono aumentate, compreso questo mese di agosto, un fatto che, solitamente, non si verifica. Sto parlando della traumatologia ma anche di patologie infettive. Queste ultime, con ogni evidenza, causate dal fatto che, durante il periodo più buio del Covid, tante persone non hanno effettuato i controlli".

Come si arriva a un tale numero di interventi settimanali (il picco è stato raggiunto nella settimana dal 16 al 22 maggio con 331 operazioni effettuate)? "Con un grande sforzo organizzativo – spiega Baietti – che inizia con il rendere più efficienti le sale operatorie attraverso un utilizzo più massiccio delle recovery room che sono presenti al Maggiore, al Bellaria e a Bentivoglio: il paziente riceve qui l’anestesia e sempre qui si risveglia, così la sala operatoria viene occupata per meno tempo e possono andare avanti le altre operazioni. E’ chiaro – puntualizza – che tutto questo è possibile grazie al supporto della Terapia intensiva, dell’Anestesia e di tutta l’Area medica, senza contare l’abnegazione del personale. Nonostante la stanchezza derivata dal duro periodo del Covid – afferma la direttrice – c’è un grande sforzo da parte di tutto il personale sanitario per riuscire ad aiutare i pazienti che erano in attesa e, naturalmente, tutti gli altri che arrivano in urgenza. Si è cercato di salvaguardare i riposi del personale, ma quando c’è stata la necessità di fare un doppio turno abbiamo visto la soddisfazione di essere riusciti a operare e mandare a casa un paziente che era in attesa da tempo".

Un’altra strategia adottata dall’Azienda Usl di Bologna, oltre all’accordo con i privati per l’invio di pazienti, è stato la messa a disposizione delle équipe chirurgiche ospedaliere, sempre da parte delle cliniche, delle sale operatorie così che si sono potute effettuare già moltissime operazioni in settori dove i pazienti in attesa erano tantissimi: ortopedia, oculistica, ma anche neurologia.

«Ma non ci siamo spostati solo nelle cliniche per potenziare il recupero delle liste d’attesa. Come Maxillo facciale – sottolinea Baietti che è anche primario dell’Unità operativa complessa di Chirurgia del volto dell’Ausl – abbiamo fatto interventi anche nell’ospedale di Porretta. E stiamo valutando di portare altra chirurgia di bassa complessità negli ospedali della provincia".

 

 

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