Caso Lombardelli, al via 'processo' a Merola

Lo assunse senza laurea, tra un mese la sentenza della Corte dei Conti: contestato danno per 46mila euro

Il sindaco Merola e Lombardelli

Il sindaco Merola e Lombardelli

Bologna, 22 ottobre 2014 - Contestare la mancanza di una laurea sono "osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie". Così l'avvocato Giuseppe Caia ha difeso alla Corte dei conti il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e la sua giunta a cui viene imputato un danno erariale di quasi 46.000 euro per la vicenda dell'assunzione come responsabile di gabinetto di Marco Lombardelli, dimessosi dopo sei mesi quando venne fuori la notizia che era in possesso solo della licenza media inferiore. Mentre invece per ricoprire il ruolo dirigenziale con cui era stato inquadrato (D1), serve, secondo la Procura della Corte dei conti, una laurea. Tanto che per il procuratore regionale Salvatore Pilato quella del sindaco, che assunse Lombardelli il 9 giugno 2011 stabilendo un compenso lordo annuo di 68.700 euro, è stata una "condotta gravemente colposa", una "inescusabile leggerezza" (così si leggeva nella citazione a giudizio): per questo a lui è imputato il 40% del danno erariale.

Agli assessori, invece, la Procura contesta una colpa grave "per non aver deliberato in maniera informata" e chiede che complessivamente rifondano il 30% dei 46.000 euro stimati. A giudizio anche due dirigenti: Anna Rita Iannucci, capo dipartimento organizzazione, accusata di "grave negligenza", e Giancarlo Angeli, allora direttore del personale, a cui viene imputato un "ruolo concasuale" nella produzione del danno. La Procura chiede loro rispettivamente il 20% e il 10% della cifra totale. Per Caia, però, parlare della laurea significa "evocare una sorta di totem" che prima o poi dovrà essere messo in discussione. Anche perché, ragiona, la laurea può essere un segnale sulle capacità di una persona, ma quelle capacità possono emergere anche da altre caratteristiche. Secondo l'avvocato di Iannucci e Angeli, del resto, Lombardelli "aveva certo la licenza media, ma aveva svolto un'ampissima attività a livello politico quindi aveva una notevole esperienza".

Quanto alla "presunta abnormità dell'emolumento", il legale osserva che quella di Lombardelli non si avvicinava affatto a quella di un dirigente del Comune che è sugli 83.000 euro. Insomma, "nessuna negligenza da parte dei dirigenti" che hanno anzi effettuato una "valutazione attenta" del suo curriculum e sull'organigramma in cui andava a inserirsi. Entrambe le difese hanno chiesto il rigetto della domanda di risarcimento o in subordine la ridefinizione del danno. La sentenza dovrebbe arrivare tra circa un mese. La Procura nella citazione a giudizio aveva scritto che per Lombardelli fu previsto l'emolumento piu' alto di tutto lo staff (in tutto quattro persone), pur essendo l'unico senza laurea. Ora, "si sarebbe dovuto esigere che questi avrebbe svolto una prestazione qualitativamente superiore a quella degli altri". Ma "l'assenza di questo presupposto, vizia gravemente la proposta effettuata dal sindaco" e la rende "censurabile". Lombardelli si dimise a dicembre 2011.

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