Luminarie Bologna Cremonini, il cantante in via D'Azeglio. "Che emozione"

Sabato inaugurano le luminarie, l'artista ci sarà: "Un privilegio, nella canzone c’è molto di quello che ho imparato da Lucio"

Cesare Cremonini, 39 anni

Cesare Cremonini, 39 anni

Bologna, 27 novembre 2019 - Qualcuno vuole essere Robin. I commercianti di via D’Azeglio, a esempio, che dopo aver omaggiato lo scorso anno Lucio Dalla con le loro luminarie natalizie hanno guardato stavolta al repertorio di Cesare Cremonini.

Le luminarie di via D'Azeglio dedicate al suo abitante più famoso
Le luminarie di via D'Azeglio dedicate al suo abitante più famoso

E le parole da far rilucere nella notte come in una fiaba di Dickens sono proprio quelle di Nessuno vuole essere Robin , che il loro autore ha pensato bene d’inserire pure nell’antologia ‘2C2C’, sul mercato da venerdì. Se nei Natali passati a Carnaby Street la scelta era caduta su Bohemian Rhapsody dei Queen e al Rione Sanità su Napule è di Pino Daniele, in via D’Azeglio dopo L’anno che verrà (con quel galeotto «così mi distraggo un pò» accentato) arriva il momento di dare a Cesare quello che è di Cesare. «Via D’Azeglio è stata e rimane il regno di Lucio» spiega lui, che sabato prossimo interverrà con tutta probabilità all’accensione delle luminarie.

LEGGI ANCHE Chi è il creatore  «Mi piace l’idea che sia stato scelto il testo di Nessuno vuole essere Robin , perché lo trovo molto legato alla poetica di Dalla e quindi profondamente influenzato dalla sua gigantesca statura musical-letteraria. Fra le diverse figure tratteggiate dalla canzone, quella che trovo più vicina alla sensibilità delle su canzoni è proprio Robin, inteso come persona comune e quindi figlio di quella sua visione per cui la normalità è la vera eccezione del nostro vivere. Un buon messaggio da mettere in circolo a Natale, anche se poi Lucio era tutto tranne che una persona comune. Dalla rimane uno dei motivi per cui faccio questo mestiere; un Leonardo della musica bolognese, un genio che riusciva a inglobare nella sua opera il senso culturale più profondo di questa città. Non esiste un suo erede e non esisterà mai, ma quanto bene hanno fatto le sue canzoni a tutti noi. E poi c’è Bologna, città che non ti regala niente, ma se le porti rispetto pian piano ti mette nel cuore, con cui ho istaurato un rapporto meraviglioso. Penso, infatti, che la mia bella vita non sia legata solo al successo delle canzoni, ma al fatto che questa mia città e la sua gente, mi accolgano, mi sostengano, mi vogliano bene. Le luci di via D’Azeglio simboleggiano proprio questo legame del centro storico con un (ex) ragazzino, nato, cresciuto e vissuto qui, che ha raccontato e amato queste piazze e queste vie senza freni, e ha avuto con loro un rapporto estroverso, senza mai nascondersi».

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

❤️❤️❤️ #Robin #Bologna

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Cremonini si dice sorpreso pure del fatto che l’onore delle luminarie non sia stato riservato a un artista del passato, ma «stravivente» come lui. «La prima battuta con cui ho risposto ai messaggi di chi si complimentava per questa cosa è stata infatti: forse sono morto e non lo so. Difficile, infatti, che nel nostro Paese si conceda questo tipo di riconoscimento ad artisti relativamente giovani e ancora in piena attività. Il fatto poi che non sia stato scelto il testo di una mia canzone ‘storica’, ma del repertorio recente, segna un punto bellissimo della mia carriera. Spero che l’iniziativa possa fare bene alla città, suscitando interesse nei ragazzi che ogni weekend vengono qui per cercare di vivere un’interazione con le mie canzoni; da qui a maggio, perché le luminarie resteranno lì fino a primavera, avranno modo di vivere la mia musica con i passi, con la pelle, con lo sguardo, e non solo in cuffia. Anche perché per via D’Azeglio si ascolterà la mia musica per tutto il tempo. Un grandissimo privilegio, perché in fondo in fondo mi sento ancora il ragazzino che guardava con reverenza alle osterie di fuori porta frequentate da artisti assoluti come Dalla o Guccini. E spero tanto che il prossimo anno, per l’ottantesimo compleanno di Francesco Guccini, le parole sospese in via D’Azeglio siano le sue».

Sabato l'inaugurazione delle luminarie

Sabato 30 novembre alle 18.30 saranno accese le luminarie di via D’Azeglio dedicate alla canzone 'Nessuno vuole essere Robin' di Cesare Cremonini, che sarà l’ospite d’onore dell’inaugurazione insieme al sindaco Virginio Merola, all’assessore alla Cultura, Matteo Lepore, al presidente del Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio, Simone Dionisi, al direttore di Confcommercio Ascom Bologna, Giancarlo Tonelli, al presidente della Fondazione Policlinico Sant'Orsola, Giacomo Faldella. Modererà il momento di festa Tiziano Corbelli, ideatore delle luminarie, realizzate da Antonio Spiezia.

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