MASSIMO SELLERI
Cronaca

La Madonna di San Luca è a casa, russi e ucraini insieme alla processione: "Ora stop alle armi"

La preghiera per la pace del cardinale Zuppi unisce cattolici e ortodossi. In corteo verso il Colle della Guardia anche quattro detenuti della Dozza. L’omaggio floreale dei finanzieri davanti al Comando di piazza Malpighi

Bologna, 12 maggio 2024 – Russi ortodossi e cattolici ucraini pregano insieme per la fine della guerra. Dalla città di Bologna arriva l’ennesimo appello per lo stop alle armi, ma la novità è che ora sono entrambe le parti a presentare questa richiesta e non solo chi è stato aggredito. La risalita della venerata immagine della Madonna di San Luca anche quest’anno si è caratterizzata per una richiesta di pace che nasce da chi, lontano da casa, è venuto nel nostro Paese per lavorare e ora è in ansia per quei parenti che dal febbraio del 2022 si sono ritrovati improvvisamente nel bel mezzo di un conflitto.  

L’arcivescovo Zuppi in San Pietro
L’arcivescovo Zuppi in San Pietro

“Le suppliche di oggi sono un messaggio importante – spiega il cardinale Matteo Zuppi – perché è da questo seme che può nascere un bene prezioso come quello della pace. Tutti chiedono che non ci siano più vittime e noi affidiamo questa domanda a Maria, sapendo che tutto passa dal cuore e della testa dell’uomo». Sono migliaia i bolognesi che accompagnano l’icona dalla Cattedrale di San Pietro a porta Saragozza e tra questi ci sono anche quattro detenuti nella Dozza che hanno ottenuto un permesso speciale.  

L’icona della Vergine ha sostato in piazza Malpighi per la benedizione
L’icona della Vergine ha sostato in piazza Malpighi per la benedizione

“Siamo contenti che siano qui con noi – ha proseguito l’arcivescovo – e li ringraziamo per il loro servizio di trasporto. Testimoniano il fatto che Maria non lascia indietro nessuno e ha una attenzione particolare per tutti. Come dico sempre a loro, è meglio essere con la Madonna e lasciarsi guidare da lei piuttosto che prendere altre strade, che sicuramente non portano al bene». I reclusi ringraziano concedendo una sola battuta: “Per noi è un onore essere qui». La richiesta di pace arriva anche dal palco dove, oltre all’arcivescovo, tra gli altri ci sono il vescovo Ambrozie, vicario per i fedeli ortodossi moldavi in Italia, e il vescovo Dionisio di Kotyeon, ausiliare della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia.

“Portiamo negli occhi e nel cuore – ha concluso Zuppi – l’enorme sofferenza causata dalla guerra, una fabbrica di morte che distrugge il delicato fiore della vita. Maria, tu che non scappi davanti al dolore, portaci sotto la croce di ogni vittima colpita dal male, perché attraverso noi tu possa insegnare al mondo a convertirsi da quell’egoismo che porta un fratello a uccidere un altro fratello e quanto sia importante ritrovare l’impegno per costruire una nuova fratellanza”.

Anche durante il tragitto di ritorno l’immagine si è fermata in alcuni luoghi significativi, come il Comando Regionale della Guardia di Finanza, che quest’anno celebra il 250simo anniversario della sua fondazione. Per salutare la Madonna di San Luca le Fiamme Gialle hanno consegnato omaggio floreale prima della sua ripartenza. Ad accoglierla a porta Saragozza erano presenti il prefetto Attilio Visconti, l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari in rappresentanza dell’amministrazione comunale e le altre autorità civili e militari.

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