
Il preside Roberto Gallingani
La relazione è agli ultimi ritocchi; gli atti da allegare sono lì, pronti. Destinatario: il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Bruno Di Palma. Mittente: il dirigente del liceo Minghetti, Roberto Gallingani. Oggetto: l’operato del Consiglio di Istituto (CdI) che potrebbe vedere gli estremi di illegittimità e magari anche di danno erariale. Oltre ad aver contribuito a spaccare in profondità il già diviso liceo di via Nazario Sauro. Se ciò dovesse essere appurato, da via Castagnoli, lo scioglimento dell’organo potrebbe essere più di un’eventualità. Mai s’era visto uno scontro simile tra un dirigente statale e un organo collegiale elettivo (19 tra prof, genitori, studenti e Ata).
Uno scontro che nasce dalla recente occupazione e dai suoi strascichi e che, con le ultime decisioni del CdI, fa perdere al liceo i fondi (55mila euro) per un progetto formativo sull’orientamento importante per i ragazzi che hanno voglia di conoscere. Inoltre, ed è peggio, scippa al Collegio docenti una prerogativa esclusiva (il governo dell’offerta formativa), smentendone un atto. Un organo collegiale elettivo smentisce un altro organo collegiale. Casus belli che ha portato a queste incredibili decisioni, scritte in modo maldestro, il tentativo di mettere ancor più in difficoltà il dirigente. A riprova del clima invelenito, è stata messa in giro la voce che Gallingani avrebbe messo a rimborso tra i danni dell’occupazione 51 euro per un parcheggio privato. Cosa mai avvenuta e che, comunque, sarebbe stata lecita.
La miccia: l’opportunità data dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) di partecipare ad un progetto-Poc per l’orientamento che, per il Mim, è obiettivo strategico. Gallingani e i suoi docenti si attivano: predispongono Poc orientamento "Il Minghetti si orienta", 11 percorsi gratuiti ed extra-scolastici pomeridiani, a scelta. Il Collegio dei docenti discute e approva pur con maggioranza risicata. Il CdI lo stoppa e va contro il Collegio. Motivo: progetto "dispersivo di risorse ed energie" non funzionali a "bisogni reali degli studenti e alle emergenze della pubblica istruzione". Inoltre c’è "il timore" che il Poc interferisca "con le coloriture in orario curricolare". Di per sé, quest’ultimo, è già fuori luogo: il Poc extra-didattico. A sorpresa, il Mim riapre i termini di invio del Poc.
A quel punto, per non far perdere i fondi, il dirigente riconvoca d’urgenza il CdI proponendo, in punta di legge, un reclamo "avverso" e chiedendo l’annullamento in autotutela della delibera della bocciatura per doppia "illegittimità". Ovvero difetto di motivazione poiché "non è coerente con le previsioni del DM 328/2022 e con il Ptof" e per "eccesso di potere" poiché "la motivazione incide su aspetti di opportunità didattico-pedagogica", su cui ha "competenza" il Collegio che ha già dato il via libera". Gran finale: CdI riconvocato. I contrari escono dall’aula e viene meno il numero legale. Addio ai 55mila euro. Piccola curiosità: i corsi di orientamento già in essere sono pagati dal contributo delle famiglie. Grazie al Poc, quegli euro potevano essere investiti in altri progetti formativi.