Movida in Piazza Scaravilli Bologna: "Non si perda altro tempo"

Oggi manifestazione dei Comitati davanti alla Prefettura e al Comune. "Siamo stanchi del continuo scaricabarile tra vigili e forze dell’ordine"

Caos in piazza Scaravilli

Caos in piazza Scaravilli

Bologna, 17 giugno 2021 - Comitati in piazza contro il degrado in zona universitaria. Appuntamento oggi, a mezzogiorno, davanti alla Prefettura. "Poi ci sposteremo in Comune, sotto la finestra del sindaco", annuncia Giuseppe Sisti, dell’associazione ‘Via Petroni e dintorni’. "Rivendichiamo una città civile", è lo slogan che rimbalza nelle chat.

Un’altra notte di follia in piazza Scaravilli -Movida piazza Verdi, i blindati per contenere il caos

Uno dei punti caldi della movida è piazza Scaravilli. Dove ormai da mesi la notte è fuori controllo. "È diventata la routine, qui regna il delirio", commentano i residenti esasperati. "Tutte le notti arrivano a centinaia, si ubriacano, e vanno avanti fino all’alba con urla, balli, canti e musica a tutto volume".

La mattina dopo, un tappeto di cocci di bottiglie di birra e superalcolici è ciò che resta della notte di movida. "Sabato scorso, fino alle tre del mattino, abbiamo chiamato i vigili e la polizia, ma nessuno è intervenuto", ci scrive un lettore. Che cita una frase di Nelson Mandela: "Sappiamo cosa dev’essere fatto, tutto ciò che manca è la volontà di farlo". Anche per questo viene organizzata la manifestazione di questa mattina. "Siamo stanchi – spiega Sisti –, inviperiti per questo continuo scaricabarile fra forze dell’ordine e vigili urbani. Nessuno interviene mai. Non sappiamo davvero più come fare".

La protesta passerà dalla Prefettura alPalazzo d’Accursio. "Faremo sentire la nostra voce al prefetto Ferrandino e al sindaco Merola, perché sono loro a dovere trovare una soluzione". Invece, come per piazza Verdi, "si continua a non decidere, a tergiversare, a rimandare la soluzione dei problemi". "Non c’è più tempo da perdere", ammonisce Otello Ciavatti, del Comitato piazza Verdi. E avverte: "C’è un tema di fondo preoccupante, che è l’esasperazione crescente fra la gente, che fa sempre più fatica a sopportare lo scempio che viene fatto di tanti spazi pubblici".

Secondo Ciavatti, due sono le strade da battere per affrontare il problema. La prima è riempire i luoghi di degrado con la cultura. "Avevamo proposto un cartellone di dieci serate proprio in piazza Scaravilli, ma non è più attuabile dopo il rifiuto dell’università". Il motivo? l’avvio di una serie di lavori nella piazza. «Sembravano lavori improcrastinabili, ma ancora non si è visto nulla", commenta Ciavatti. Insomma, "si continua a perdere tempo quando non c’è più tempo da perdere. La città va a una velocità mentre le istituzioni vanno a un’altra andatura, molto più lenta".

In ogni caso, assicura Ciavatti, se l’università dovesse ripensarci, "saremmo pronti a cominciare anche domani". In caso contrario, le serate in cartellone si terranno in piazza Puntoni, altra zona calda della zona universitaria. Secondo Ciavatti, la seconda via da percorrere sarebbe quella "di un nuovo arredo" di piazza Scaravilli, associato "a un controllo da parte dell’università, ‘proprietaria’ della piazza". E se è vero che l’Ateneo "sostiene di non avere giurisdizione fuori dai propri portoni – dice Sisti – dovrebbe investire in un’azione di educazione al civismo e al rispetto degli altri, rivolta anche agli studenti stranieri a Bologna con il programma Erasmus".  

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