Omicidio Bologna, l'ex: "Mi ha tradito, merita la morte. Bruciata"

Castello d’Argile, la confessione: il movente è la gelosia

I carabinieri a Castello d'Argile, dove è stata trovato il corpo di Atika Gharib

I carabinieri a Castello d'Argile, dove è stata trovato il corpo di Atika Gharib

Bologna, 8 settembre 2019 - "Mi ha tradito, mi ha tradito, sì! Merita la morte? Bruciata! Io ho fatto questo". M’Hamed Chamekh è ubriaco. Sbraita al telefono con una delle sorelle di Atika Gharib. Lei è già morta, uccisa nel casolare di Castello d’Argile dato alle fiamme, dove i carabinieri hanno trovato una tanica, ma la donna non lo sa. E cerca di far parlare Chamekh, per capire dove sia sua sorella. Tra le pagine del fermo del marocchino quarantaduenne, indagato per l’omicidio della ex compagna, esce fuori un movente dell’atroce delitto. E che non è altro che il delirio di gelosia di uomo violento e frustrato. Ma prepotente e pieno di sé.

"Atika – racconterà la sorella Nabhia ai carabinieri di Ferrara – mi ha raccontato che M’Hamed le controllava il telefono per gelosia, poiché credeva che lei lo tradisse. Le vietava anche di parlare con noi sorelle. Atika mi ha anche raccontato che una volta M’Hamed l’ha minacciata con un coltello, puntandoglielo alla gola, e, in un’altra circostanza, ha cercato di soffocarla con un cuscino", questo perché "era solito fare abuso di alcol".

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E questa smania di possesso il presunto assassino la dimostra anche dopo il delitto: "Adesso sto bene, perché oggi ho fatto quello che dovevo fare", dice Chamekh alla sorella di Atika che gli chiede dove sia la sorella, se lui l’ha "perdonata" per il presunto tradimento. La chiamata è del pomeriggio di lunedì, poche ore dopo il delitto. Il quarantaduenne ha in uso il telefono della vittima. "No, non l’ho perdonata – risponde lui –! Sono rimasto male. Per sentire lei che mi ama veramente e si è pentita per tutto quello che è passato l’ho attirata a me e gli ho detto vieni e sono rimasto girovagando per due giorni con lei". Nel delirio che segue, Chamekh afferma pure di amare la donna che ha appena ammazzato e bruciato: "Il mio amore, lei è il mio amore, Atika è il mio amore. Le voglio un sacco di bene". E quando Nabiha gli chiede di mandarle la voce della sorella, lui cambia discorso: "Guarda che adesso sono senza mutande. Sono nudo", le dice. 

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In una successiva videochiamata, fatta sempre nel pomeriggio di lunedì, Chamekh torna a parlare del tradimento: "Certo che sono rimasto male – dice –. Una si è già sposata, si è anche divorziata con due bimbe, non è più vergine, la prendo io (...) e comunque mi tradisce". E poi ancora torna sui suoi ‘sentimenti’: "Che sia morta o viva io ti ho fatto vedere che io sono il suo amore. Io non devo rendere conto a nessuno, sono un uomo che ha l’orgoglio. E non avete mai considerato bene qual è il mio posto in famiglia. Lei non sapeva vivere il vero amore, lei sarà la mia donna".

E, quando Nabiha torna a insistere per parlare con Atika, lui tronca: "Ti ho già detto che l’anima è già tornata al suo creatore e io sono tranquillo grazie ad Allah. Sono rinato di nuovo e sto facendo una nuova vita. Mi sono vendicato per il mio onore (...). Guarda, la amo ancora ma l’ho messa nel cellophane. Quella vita che volevo fare con lei la faremo in Paradiso. Questo è M’Hamed". Un assassino. 

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