
Il bus Google farà tappa a Bologna il 19 e 20 novembre per parlare di prevenzione digitale
Bologna, 15 novembre 2016 - L’Italia sta diventando sempre di più una Repubblica inchiodata davanti al telefonino: secondo le stime più recenti, sono 28 milioni gli utenti online. Ma alla diffusione dei dispositivi mobili non corrisponde sempre un’adeguata cultura digitale. E’ per questo che la seconda edizione di ‘Vivi Internet al sicuro’ ha scelto come tema quello della prevenzione digitale. Il progetto, realizzato da Google in collaborazione con Polizia postale, Altroconsumo e Accademia italiana del codice di Internet, fa tappa anche a Bologna. Sabato 19 e domenica 20 novembre (dallo 10 alle 19), in piazza XX Settembre, sarà presente un bus Google per ‘Il minuto della prevenzione digitale’: l’obiettivo è sensibilizzare le persone sulla necessità di tutelare la propria privacy online. “Un team di esperti – spiega Claudio Monteverde, corporate communication and public affairs manager di Google Italia – guiderà le persone alla scoperta delle funzionalità di ‘Google Account personale’, e le aiuterà a effettuare un controllo sicurezza del proprio account”.
Monteverde, dove nasce questa esigenza di fare prevenzione digitale?
“Dai segnali allarmanti che ci arrivano dalle ricerche: il 59% degli italiani afferma di utilizzare più tecnologia rispetto a 2 anni fa, ma il 55% degli intervistati è più preoccupato sulle modalità di conservazione dei dati online rispetto a due anni fa. Le ricerche ci dicono anche che le password più utilizzate sono ancora la sequenza numerica (12345) o la semplice parola ‘password’. Inoltre tra i trend di Google c’è un forte incremento di interesse sui temi ‘cambiare password’, ‘essere hackerato’ o ‘localizzare il cellulare’”.
Quali caratteristiche deve avere una password per essere sicura?
“A un hacker bastano pochi minuti per decodificare una password di soli 6 caratteri. Bisogna avere una password alfanumerica che utilizzi numeri, lettere, simboli e sia più lunga di 6 caratteri. Una password di questo tipo è decodificabile in 44 anni. Un altro consiglio da seguire è quello di non utilizzare la stessa password per più servizi online: non tutti sanno che esistono programmi come ‘Google Password Manager’ che ricorda le password al tuo posto”.
Le app che scarichiamo sono pericolose?
"Non è possibile generalizzare. C'è sicuramente un problema di scarsa consapevolezza. Poche persone prestano la dovuta attenzione ad approfondire l’accesso che ogni app ti richiede al momento del donwload: non è detto che ci siano necessariamente dei pericoli, ma è importante essere consci di quali applicazioni accedono alla propria area privata. In questo senso, Google Account personale le individua mettendoti così nella posizione di scegliere se tenerle o cancellarle”.