Pd, Enrico Di Stasi eletto nuovo segretario cittadino

"Il partito è una comunità viva, che tanto vuole fare per la città". Mazzoni, numero uno dem: "Pronti alle sfide che ci attendono"

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Enrico Di Stasi è stato eletto ieri sera nuovo segretario della città di Bologna della Federazione dem provinciale. L’attuale collaboratore nello staff del sindaco metropolitano Matteo Lepore, con delega ai rapporti con i Comuni della provincia, lascerà l’incarico di coordinatore della segreteria per dedicarsi a tempo pieno alla carica cittadina, da tempo vacante dopo l’addio di oltre un anno fa dell’ex assessore comunale Alberto Aitini. Di Stasi è stato eletto con un largo consenso: 58 voti favorevoli, 18 astenuti e zero contrari. La minoranza del partito, che pesa circa il 30% in Federazione, si è divisa tra i 18 astenuti e tra alcuni tra i tesserati che non hanno partecipato alla votazione, l’assemblea cittadina conta 100 membri. Considerando le premesse, per Di Stati un’affermazione meno complicata del previsto.. "Ringrazio le compagne e i compagni che mi hanno sostenuto riponendo in me la loro stima e fiducia – ha dichiarato Di Stasi –. In queste settimane di incontri, riunioni, telefonate e chiacchierate ho avuto conferma che il nostro partito è una comunità viva, che tanto vuole e può fare per la nostra città. Comincia fin da subito un percorso comune: lavoreremo insieme rimboccandoci le maniche". Soddisfatta della nomina Federica Mazzoni, segretaria della Federazione. "L’elezione di Enrico Di Stasi alla carica di segretario cittadino è la naturale evoluzione e conclusione di un percorso congressuale – ha sottolineato la presidente del Quartiere Navile –, ma, al contempo, segna un nuovo inizio per continuare a dare slancio all’impegno che negli ultimi mesi abbiamo messo in campo per il partito democratico di Bologna. Ringrazio Enrico per essersi messo a disposizione della nostra comunità con l’umiltà che l’ha sempre distinto. Sono certa – ha concluso – che farà bene e che con il suo supporto affronteremo con decisione le sfide che ci attendono".

La minoranza aveva annunciato la non condivisione del nome di Di Stasi. "Si tratta dell’ennesima proposta ‘prendere o lasciare’. Il problema non è il nome di Di Stasi – aveva dichiarato Darop Mantovani al Carlino –, ma il fatto che la maggioranza ci sottoponga sempre solo un menu fisso". La critica di Mantovani era stata rivolta anche alla strategia che, secondo la minoranza Pd, vedrebbe ancora una volta "amministrazione e partito sempre più sovrapponibili".

Paolo Rosato

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