
I residenti chiedono a sindaco e Quartiere di spostare altrove gli appuntamenti. Nel mirino la relazione di acustica ambientale: "Limite di 95 decibel sbagliato".
Come ogni anno torna la festa di Pratello R’esiste in occasione dell’anniversario della Liberazione e come ogni anno tornano le polemiche. A inviare una diffida al sindaco e al quartiere Porto-Saragozza sono i residenti del Comitato Pratello insieme con l’avvocato Antonello Tomanelli.
"L’evento si basa su un’ingiustizia sociale: la privatizzazione del profitto e la socializzazione delle spese – sferza il comitato –. I residenti sono stanchi di dover sostenere da 17 anni nella giornata successiva al 25 aprile spese straordinarie per la pulizia dei portoni condominiali e garage, delle aree private invase dai liquami e dai rifiuti prodotti dalle migliaia di persone a cui viene somministrata una quantità smisurata di bevande alcoliche e cibo. Gli organizzatori lo scorso anno si sono rifiutati prima di rispondere e poi di far fronte alle spese di pulizia straordinarie documentate e sostenute da condomini. E hanno risposto con un diniego solo quando sono stati raggiunti da un’ingiunzione fatta da un avvocato, a spese di un condominio".
Nella diffida tra le altre istanze si legge come i residenti puntino il dito contro la presenza di "28 bagni chimici appena", ma soprattutto contro "la relazione del tecnico in acustica ambientale, redatta per conto del comitato concessionario": "È fallace – insiste il comitato –, perché colloca gli intrattenimenti offerti nella categoria dei ‘concerti all’aperto con grande affluenza di pubblico’, che consente un limite in facciata di ben 95 decibel". Una soglia molto più alta di quella di 70 decibel utilizzata in situazioni simili.
Non solo, perché se da qualche giorno sui social girano già i volantini di presentazione della festa, i residenti non ci stanno: "Il poco rispetto del Comune verso chi risiede nell’area è dimostrato anche dal ritardo con cui emette l’ordinanza sulle strade coinvolte. Visti i volantini, però, sembra che gli organizzatori abbiano già in mano sia l’ordinanza che la concessione, peccato che a tutt’oggi la prima non sia ancora stata pubblicata sull’Albo Pretorio". Se il Comune ha infatti illustrato le tantissime iniziative in programma per la Liberazioni, mancano ancora indicazioni precise sugli eventi in via del Pratello e dintorni.
"L’amministrazione ponga un freno a questi comportamenti arroganti e irresponsabili che umiliano il valore storico, etico e morale del 25 aprile – chiudono i residenti –. Bologna torni ad essere la città dei ‘diritti’, non quella dei ‘dritti’".
Sul tema interviene anche Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fratelli d’Italia: "L’evento Pratello R’esiste, che più che una celebrazione per il 25 aprile è ormai un rave party a cielo aperto, deve essere spostato in un altro luogo. È un’esigenza di decoro pubblico e di sicurezza. Cosa intende fare il Comune? Ha capito che un rave party non ha nulla a che vedere con la ricorrenza del giorno e va spostato altrove? I cittadini devono avere risposte immediate e chiare".
Dura anche Forza Italia con Nicola Stanzani e Annamaria Cesari: "Chiediamo lo spostamento dei festeggiamenti in un’area più adeguata, con un controllo degli accessi, un dispiego di forze dell’ordine e il contributo di Hera per la pulizia".