NICOLA BIANCHI
Cronaca

Bologna, via Petroni preda dei pusher: il Comune in aiuto del barista

La promessa di Lepore a Francesco Busacco: "Parlerò con il questore, questa zona ha bisogno di un cambio di passo"

Matteo Lepore al centro in via Petroni

Bologna, 17 luglio 2021 - Caro Francesco, il Comune c’è. La promessa al barista vessato dai pusher, storia raccontata due giorni fa dal Carlino, arriva dall’assessore alla Cultura e candidato sindaco del centro sinistra Matteo Lepore (nella foto con il consigliere Michele Campaniello) che ieri all’ora di pranzo ha fatto visita a Francesco Busacco, titolare della Cambusa di via Petroni. "Ho letto la sua denuncia pubblica – inizia Lepore – e sono qui per esprimergli vicinanza e solidarietà. Questa è un’impresa che lavora e ha trovato il coraggio di raccontare minacce e violenze subite. L’amministrazione è qui per proteggerlo". Poi subito la promessa: "Parlerò con il questore, dobbiamo aiutare chi denuncia difficoltà e disagi". Rewind. Francesco, 43 anni di Torre Annunziata, da maggio è ostaggio di un gruppo di pusher. Da maggio, cioè, quando ha avuto l’ok per mettere 12 tavolini su piazza Verdi, molti dei quali occupati abusivamente dal gruppetto che "spaccia, minaccia, rompe sedie e allontana i clienti". Non solo: in due mesi si è visto ’scappare’ pure sei dei nove dipendenti. L’ultimo è stato Denis, martedì: "Fra, non ce la faccio più. Non riesco a gestirli, mi licenzio".

"Sono 10-12 ragazzi – racconta Busacco – che non consumano, o consumano molto poco, si scolano birre acquistate altrove, e ogni volta che gli abbiamo chiesto di allontanarsi, ci siamo sentiti rispondere frasi del tipo: ’ca... vuoi tu’. ’Muto, devi servire’". Francesco, che ha rilevato la Cambusa nel 2019 trasformandolo in un locale di tendenza, è costretto a lavorare con una mazza da baseball sotto la cassa. Motivo? Due aggressioni subite. Una per aver detto a un ragazzo di non farsi una canna sopra uno dei suoi tavolini. "Ma la mazza – prosegue Lepore – non è mai la soluzione perché non bisogna mai farsi giustizia da soli. Questa è una zona che ha bisogno di un cambio di passo, Comune, Prefettura e Questura hanno il dovere di dare una svolta. Parlerò anche con il neo rettore, poi a settembre ripartiremo con le attività culturali in piazza Verdi, infine ci sederemo tutti attorno a un tavolo, con gli esercenti". Insomma, la volontà di trovare una soluzione sembra esserci. Manifestata anche da un altro assessore, Alberto Aitini (Sicurezza), in risposta a un question time sull’argomento: "Inaccettabile – dice – che un’attività non possa lavorare per la presenza di spacciatori. Ho sentito personalmente il commerciante e mi sono preso l’impegno di sollecitare le forze dell’ordine perché queste situazioni non avvengano e ci sia un lavoro mirato di contrasto rinnovato sul tema dello spaccio e dell’illegalità in quella zona".