Bologna, ucciso per aver difeso l'amico. La cognata: "Grazie per avere fatto giustizia"

Il gip conferma il carcere ai due aggressori dell'operaio romeno

Il bar alla Beverara frequentato da Nicu Chirilà (nel quadrato)

Il bar alla Beverara frequentato da Nicu Chirilà (nel quadrato)

Bologna, 24 novembre 2018 - «Sono contenta che abbiano trovato così presto gli assassini di Nicu. Nessuno ce lo restituirà, ma almeno queste due persone non sono più la fuori, libere di far male ad altra gente. E pagheranno». Beatrice, la cognata di Chirilà, ieri mattina è stata informata dalla polizia, assieme al marito, che i due responsabili della morte di Nicu erano in carcere.

LEGGI ANCHE Bologna, rapinato in strada. Muore al Maggiore dopo 40 giorni

«Quei due sono stati crudeli – dice Beatrice –, perché hanno seguito Nicu solo per dargli una lezione. Lo hanno fatto per pura cattiveria. Nicu non avrebbe mai fatto male a una mosca. Era intervenuto solo per difendere un amico. Lo aveva fatto perché non sopportava l’aggressività e i soprusi. E ora non c’è più. Ma almeno avrà giustizia. La polizia è riuscita a trovare queste persone subito (VIDEO), è stato un bel lavoro, malgrado le difficoltà di un’indagine partita in ritardo. Ora Nicu può riposare in pace».

LEGGI ANCHE Bologna, morto dopo agguato alla fermata del bus. "È omicidio volontario"

Il funerale del cinquantacinquenne sarà in Romania, ma ancora non è chiaro quando la salma verrà restituita alla famiglia. Neppure l’autopsia è stata fissata e sarà un accertamento necessario per capire quali siano, effettivamente, le cause che hanno portato alla morte il povero Nicu.

Nella sua stanza, quando gli agenti sono andati per cercare indizi utili a risolvere il caso, hanno trovato un paio di scarpe da ginnastica sporche di sangue. E, in una scatola, un altro paio di scarpe sportive nuove. Quelle che Nicu si era comprato quel pomeriggio, prima di passare al bar ed essere pestato. Non le ha mai potute indossare.

AGGIORNAMENTO - Il gip del Tribunale di Bologna Aldo Resta non ha convalidato il fermo, ma ha disposto il carcere per Cosimino Mirko Lettieri, 32 anni, salernitano e Ilir Marku, albanese di 49 anni, accusati di omicidio volontario aggravato per aver provocato la morte di Nicu Chirilà.

Durante l'interrogatorio i due, difesi dagli avvocati Fausto Bruzzese e Fabio Pancaldi, hanno ammesso le loro colpe, dicendo però di non voler uccidere. Per il gip "la serie continuativa e congiunta dei calci e pugni, le zone colpite 'come un pallone' sono compatibili con la rappresentazione e volizione dell'evento morte come altamente probabile e volontario". 

AGGIORNAMENTO Condannati i due aggressori

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro