Bologna, 9 giugno 2020 - Rapine in banca, scacco a una banda. Stamattina la squadra mobile di Bologna ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare e sono finiti nei guai sette malviventi napoletani specializzati nei colpi agli istituti di credito.
L'indagine condotta dalla sezione reati contro il patrimonio della polizia è partita nel maggio 2019 dopo una rapina a una filiale del Banco Desio, a Bologna All'epoca tre uomini, dopo aver immobilizzato e rinchiuso all’interno di un locale tutti i dipendenti della banca ed i vari clienti che erano presenti all’interno, avevano costretto il direttore a farsi consegnare la somma di 60mila euro.
Le indagini degli investigatori hanno consentito di identificare tutti i componenti della banda (VIDEO), riuscendo ad attribuire almeno altre due rapine commesse a Piacenza e a Padova.
Secondo quanto appurato, due componenti della banda, residenti a Parma, erano incaricati di individuare i possibili obiettivi e fornire al resto della banda appoggio logistico; una volta individuato l’obiettivo, gli altri appartenenti al gruppo criminale partiva da Napoli per definire gli ultimi particolari: modalità di accesso all’interno della banca, individuazione di possibili vie di fuga, definizione dei vari ruoli, "tra i quali non mancava quello fondamentale di colui che entrava per primo a volto scoperto all’interno dell’istituto di credito per favorire l’ingresso degli altri", fa sapere la squadra mobile.
Supera i 300mila euro il bottino complessivo delle tre rapine in banca attribuite alla banda sgominata dalla squadra Mobile. Gli indagati sono tutti napoletani, età fra i 34 e i 67 anni, individuati anche grazie all'esame dei filmati della videosorveglianza delle banche, oltre a testimonianze e accertamenti sulle 'celle' telefoniche. Due sono padre e figlio residenti a Parma.
Al primo, il più anziano del gruppo, la misura degli arresti domiciliari è stata notificata all'ospedale Rizzoli dove è attualmente ricoverato per problemi di salute. I due erano incaricati di individuare gli obiettivi e dare appoggio logistico ai complici che, al momento opportuno, partivano da Napoli per compiere le rapine.
Quelle attribuite, a vario titolo, ai componenti della banda sono tre: al Banco Desio di via della Ferriera a Bologna (maggio 2019, bottino 66mila euro), alla Banca di Piacenza di Cadeo, nel Piacentino (giugno 2019, bottino 90mila euro) e al Montepaschi di Padova (settembre 2019, bottino 160mila euro).
Il modus operandi era ricorrente e si basava su una precisa suddivisione dei ruoli. Due dei componenti della banda, incensurati, avevano la funzione di 'apriporta' e si presentavano a volto scoperto nelle banche. Una volta all'interno, l'apriporta minacciava verbalmente i cassieri per fare entrare i complici, mascherati ma senza armi in vista.
Non hanno mai usato violenza ma in tutti i 'colpi' hanno tenuto a lungo in ostaggio impiegati e clienti: 13 persone nell'episodio di Bologna, una decina a Piacenza, 17 a Padova. Per non lasciare impronte, si cospargevano i polpastrelli di colla. Alcuni degli indagati erano stati già arrestati lo scorso novembre dai carabinieri per un 'colpo' dalle modalità analoghe compiuto in una banca di Comacchio (Ferrara).
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