Bologna, porta a porta in centro. L'ira dei residenti

Rifiuti indifferenziati, la protesta dei cittadini: "Ridateci i cassonetti"

Il presidio di protesta dei residenti (foto Schicchi)

Il presidio di protesta dei residenti (foto Schicchi)

Bologna, 19 ottobre 2018 - I cassonetti dell’indifferenziata sono spariti. I residenti del centro storico, infatti, da qualche mese non possono più portare i sacchi con i rifiuti misti nelle isole ecologiche, ma devono tenerli in casa fino a quando, una volta a settimana, in giorni diversi a seconda del quartieri, non ne avviene il ritiro direttamente porta a porta. Una scelta, questa, che ha fatto infuriare i cittadini, visto che nell’indifferenziata finiscono anche rifiuti maleodoranti.

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«Per una settimana non mi posso tenere in casa la spazzatura che puzza. E non si ha neanche lo spazio in casa per conservarla – racconta Donata Andreoli, che abita in via Petroni –. Inoltre, se una persona vuole buttare la differenziata durata la settimana deve andare fuori porta e ci vuole tempo e salute. Mica tutti possono farlo». In ogni isola ecologica, in questi giorni, c’è un addetto che spiega agli ignari cittadini che lì si può buttare solo plastica e carta.

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«Sulla differenziata nessuno è contrario però l’amministrazione deve mettere in condizione i cittadini di farla – spiega Loris Folegatti, consigliere di centrodestra del quartiere Santo Stefano, residente in via Petroni –. Così come è stata organizzata è impossibile da gestire». I cittadini, poi, lamentano anche una mancata comunicazione sul cambio del sistema della raccolta differenziata. «Un giorno siamo andati all’isola ecologica e il bidone dell’indifferenziata non c’era più. Senza che nessuno ce lo avesse comunicato – dice Carlo Carpano, residente in via Righi –. Il problema grosso è doversi tenere questo sacco in casa per una settimana, perché dal lunedì si accumulano molti sacchi e al mercoledì è già un delirio». Il rischio, allora, è che aumentino i casi di persone che abbandonano i rifiuti in strada.

«Mi stupisco che il Comune ed Hera non si rendano conto che in una zona universitaria gli studenti non guardano tanto per il sottile e infatti i cestini in strada sono pieni di organico, di vetro, di tutto – commenta Italiana Massari, di piazza Aldrovandi –. Sembra di essere nel bronx. Questa è una città che è appena stata scoperta dai turisti e cosa penseranno loro vedendo la spazzatura in strada?». Il problema, allora, è arrivato anche sui banchi del Comune. «Questa scelta è una follia. Non solo si costringono i cittadini, che pagano salato la tassa dei rifiuti, a fare un servizio che dovrebbe svolgere Hera, ma gli si impone modalità assurde. Tenere in casa una settimana l’indifferenziata è un abuso nei loro confronti. I cittadini sono diventati una sorta di schiavi, non solo devono differenziare, ma anche farsi carico dei costi e i disagi – conclude Marco Lisei, consigliere comunale di Forza Italia –. L’amministrazione deve ripristinare le isole ecologiche con l’indifferenziata, ed avviare un sistema di premialità riducendo le tasse per i cittadini più virtuosi. Qui invece si pensa solo a punire e perseguitare, senza considerare che il centro storico, con tutti i turisti, è diventato un ammasso di rifiuti».

 

 

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