Rissa a sediate in via Zamboni a Bologna, identificati i primi ragazzi

Sotto la lente dei carabinieri alcuni stranieri appena maggiorenni. Il prefetto Visconti: "Disagio giovanile, una priorità"

Il video della rissa è diventato virale in rete

Il video della rissa è diventato virale in rete

Bologna, 22 gennaio 2022 - In principio era il video. Quello comparso in Rete e che ritrae un gruppo di giovanissimi, almeno cinque, accanirsi contemporaneamente con calci, pugni e sediate su un solo ragazzo. Un video amatoriale girato in un set d’eccezione, in via Zamboni all’altezza del civico 3, nella notte tra sabato e domenica, all’una circa. Un video proprio all’ombra delle Due Torri, che di fatto rompe la prima regola di un Fight Club improvvisato. Questa volta, del Fight Club se ne è parlato e se ne sta parlando negli uffici dei carabinieri della compagnia di Bologna Centro, che procedono nelle indagini con la collaborazione della Squadra Mobile, sotto l’input lanciato proprio dal video comparso per la prima volta sul gruppo Telegram ’Risse Italiane’.

Rissa a sediate in via Zamboni a Bologna, Lepore: "Tolleranza zero"

Il video della rissa è diventato virale in rete
Il video della rissa è diventato virale in rete

Le indagini. Nei giorni scorsi, la pluriaggressione a colpi di sedie e sgabelli risale a una settimana fa (qui il video del precendente), le forze dell’ordine si sono recate in via Zamboni per procedere all’ascolto di testimoni e alla collezione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che puntano sull’anticamera della zona universitaria. Da quanto si apprende, il lavoro dei carabinieri sull’identificazione dei responsabili di quella che sembra essere a tutti gli effetti, anche agli inquirenti, una pluriaggressione violenta ai danni di un singolo individuo è già a buon punto. Sarebbero infatti già stati individuati alcuni dei partecipanti alla rissa e allo stato attuale delle indagini si tratterebbe di ragazzi di origine straniera, tutti maggiorenni anche se di poco. Giovanissimi appunto, per cui si va verso l’apertura di un fascicolo con il reato ipotizzato di lesioni personali, essendosi trattato di un agguato nei confronti di un solo obiettivo: il giovane che nel video viene ripreso mentre subisce ripetuti calci e pugni, sediate, in piedi e da terra, per motivi ancora non chiari agli investigatori.

Allarme giovani. A spaventare di più non è solo la violenza documentata dalle immagini, ma anche il cerchio di spettatori – con tanto di ragazza giovanissima in prima fila a un tiro di schioppo dai calci volanti – che di fronte alla violenza assistono immobili. Solo quando l’aggressione raggiunge il suo apice, con una serie contemporanea di pugni, calci e sediate, qualcuno dal gruppo di spettatori si stacca e permette alla vittima di rialzarsi e allontanarsi sulle sue gambe. Il tutto a poco più di un mese dall’11 dicembre e la precedente rissa a sediate tra quattro persone avvenuta sempre in via Zamboni, a ridosso di Piazza Verdi.

Rissa a Bologna: il video in via Zamboni
Rissa a Bologna: il video in via Zamboni

Prefettura in campo. A intervenire su quanto accaduto sotto le Due Torri è stato anche il nuovo prefetto Attilio Visconti, che appena arrivato in città ha subito incontrato Lepore e il questore Fusiello, aprendo un dossier proprio sulla sicurezza. "Non è la prima volta che sono prefetto in una città dalla così marcata movida, una realtà contrassegnata da 85mila studenti e un’attrattività notturna da tutta l’area metropolitana – così Visconti –. In ciò che è accaduto la settimana scorsa io vedo un problema di disagio giovanile, di quel che si dice ’nichilismo giovanile’, una piaga per cu i la pandemia ha fatto da cassa di risonanza e a cui va posto un rimedio, mettendo questa condizione di disagio al centro di qualsiasi politica. Significa portare i servizi per i giovani a un livello altissimo, non solo nella grande Bologna, ma anche nei comuni più piccoli dell’area, dove è più probabile ci siano casi di disagio delicati". Valori sani ed educazione ciò che nella ricetta del prefetto Visconti va usato per sanare la ferita aperta del disagio che degenera in violenza. "Ho già proposto alla presidente del consiglio comunale di valutare con la Prefettura l’organizzazione a Bologna degli Stati generali del disagio giovanile – continua il prefetto –, un’opera di prevenzione importantissima che coinvolga tutte le istituzioni per tracciare le migliori linee da seguire, per unire alla fase di repressione e prevenzione, che carabinieri e polizia stanno portando avanti egregiamente, anche quella sociale e culturale".  

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