BENEDETTA CUCCI
Cronaca

‘Robot’, manifesto della transizione

Da domani torna il festival di musica elettronica dalle mille sfumature: Daniela Pes, Richie Hawtin e non solo

Da domani torna il festival di musica elettronica dalle mille sfumature: Daniela Pes, Richie Hawtin e non solo

Da domani torna il festival di musica elettronica dalle mille sfumature: Daniela Pes, Richie Hawtin e non solo

Dal 2008 ha sempre registrato lo spirito del tempo, il Robot Festival. Che non significa solamente accogliere nel programma le sfumature della musica elettronica – sia essa più house, techno, jungle, drum’n’bass, contemporanea –, ma vuol dire dare un riscontro su come cambia il popolo della notte e il suo ascolto. E così al suo quindicesimo compleanno, concentrato in quattro giorni densi di suoni e talk dal 10 al 13 ottobre in varie e suggestive location cittadine, Robot si riconosce in un pubblico dai trenta e qualcosa in su. Si evince dalle prevendite che hanno già portato il sabato sera al binario centrale del Dumbo al sold out.

Del resto la line up è mirabolante: c’è Daniela Pes, musicista sarda classe 1992 che nella nostra città ha trovato un bel nutrimento artistico, esordendo con un album prodotto da Iosonouncane, cantando in gallurese antico e unendo elettronica e folk. Ci sono Modeselektor e Max Cooper con il nuovo live, la nuova star dj internazionale Toccororo al suo debutto italiano, il live di Kokoko! e la dj marocchina Ojoo, che si propone in un back to back con Ossia. Ma la cifra di questa manifestazione che portava in Italia, negli anni Dieci del Duemila, quella voglia di dare al nostro Paese un festival come succedeva a Barcellona con il Sonar, ad esempio, è quella di potersi permettere – anche grazie ai sostegni pubblici – ospiti non scontati. Di poter fare ricerca e non doversi per forza piegare alle celebrità più scontate, come ricordano Elisa Trento, presidente dell’Associazione Shape, l’anima del Robot, e il suo direttore artistico Marco Ligurgo. O di continuare a portare i grandi maestri della techno, come succederà quest’anno con il canadese Richie Hawtin, che farà il suo dj set l’11 alle due di notte. Il che non significa non dover fare i conti con il botteghino, ma se si guarda alla storia delle kermesse di musica elettronica italiane, quella bolognese è tra le più longeve. L’età del pubblico si è alzata, soprattutto dopo il Covid, evidenzia Andrea Giotti di Dumbo, sottolineando come "i ventenni, oggi, ascoltino soprattutto la hit, la musica italiana, magari sullo smartphone".

Il leitmotiv del Robot15 è Transition-Gender, Digital, Green e l’ospite speciale è la vocalist e compositrice Lyra Pramuk, che è anche autrice del manifesto dell’edizione e che presenterà uno show in esclusiva dal titolo Communion all’Oratorio San Filippo Neri sabato alle 19. Proprio dove alle 17 arriverà Drew McDowall, già membro di Coil e Psychic Tv e produttore di Kali Malone, musicista e organista americana classe ‘94, che con il suo live aprirà il festival domani alle 20 alla Basilica di Santa Maria dei Servi. Malone eseguirà il suo ultimo album in una versione unica, accompagnata dal visual artist e producer Stephen O’Malley e suonando l’organo antico più importante della città. C’è anche l’ex chiesa di San Barbaziano tra i luoghi suggestivi e qui venerdì ci saranno le anteprime di Maria W Horn & Mats Erlandsson (Celestial Shores) e di Marta Salogni e Francesco Fonassi (Orafiore).

Nella stessa serata al Dumbo il ritorno dell’iconico musicista viennese Fennesz che presenta in anteprima il live di Mosaic e l’arrivo per un dj set dell’olandese upsammy. Robot si allunga poi a domenica, entrando al TPO dalle 15 a tarda sera, e presenta sin dall’inizio al Binario Centrale di Dumbo un progetto esclusivo commissionato a SK (Stefania Kalogeropoulos) fondatrice con Alberto Saggia del collettivo Anonima/Luci, con il sound designer Heith, dal titolo Transition, ricerca sullo spazio e sulla sua percezione. Info: www.robotfestival.it.