Ruspe all’alba, demolito il guado di Idice. La rabbia dei residenti: "Una vera follia"

L’infrastruttura era stata costruita dai privati per assicurare una via sicura ai cittadini rimasti bloccati dalle frane dello scorso anno

Ruspe all’alba, demolito il guado di Idice. La rabbia dei residenti: "Una vera follia"

Ruspe all’alba, demolito il guado di Idice. La rabbia dei residenti: "Una vera follia"

"Sono arrivati all’alba, senza avvisare, e hanno tirato giù il nostro guado perchè sapevano che altrimenti non lo avremmo mai permesso". Queste le parole, inferocite, di alcuni cittadini di Monterenzio poco dopo l’alba di ieri. A sancire la triste fine del guado parallelo alla Provinciale 7 sono state le ruspe che hanno tirato giù il manufatto, costruito a maggio scorso, da sette imprenditori locali. L’obiettivo dell’infrastruttura era quella di assicurare una via sicura ai cittadini del paese che, attraversato solo la Provinciale Idice, erano rimasti isolati a causa delle frane che avevano danneggiato proprio la strada, oltre al resto del territorio. Un primo ordine di abbattimento del guado da parte delle istituzioni era arrivato a gennaio, ma un sit-in di protesta dei residenti aveva sospeso le operazione. Ne era seguita la raccolta di centinaia di firme per fare sì che il guado rimanesse almeno fino alla messa in sicurezza della sp7 e della parete montuosa che la circonda. Sì, perchè la parete è ancora com’era un anno fa e, con le piogge dei giorni scorsi, ci ha messo ben poco ad iniziare a sciogliersi sulla carreggiata. Anche la sp7 non è terminata e serviranno altri lavori.

Quindi perchè abbattere il guado e non aspettare come chiesto dai cittadini? Regione e Città Metropolitana, a seguito di relazioni tecniche, sono parse irremovibili, al pari del Codacons e del Tar, che ha rigettato un esposto dei residenti motivando che: "In caso di piena il guado ostruirebbe il flusso dell’Idice mettendo in pericolo l’area circostante". E così, dunque, in un rimpallo di responsabilità il guado, ieri mattina, è stato buttato giù.

Inutile dire che la reazione degli abitanti di Monterenzio è stata durissima come si legge nei commenti sulle pagine social della zona.

"Noi abbiamo fatto la nostra parte – dice Silvio Albertazzi, uno dei sette costruttori – costruendolo come privati per ridare vita alla vallata, l’abbiamo difeso contro la volontà non giustificata di volerlo demolire. In realtà il parere dell’Agenzia Regionale prevedeva di demolire il guado al ricorrere di precise condizioni: "A far data dalla riapertura della SP7 a doppio senso di circolazione" cosa che non è avvenuta e non è prevedibile in data certa e "previa la presentazione di un progetto di difesa spondale che non ne riduca l’officiosità idraulica ante maggio 2023". Ad oggi non c’è nessun progetto e nessun intervento di difesa spondale del versante da parte della Città Metropolitana, l’incarico della progettazione è stato dato circa un mese fa".

Zoe Pederzini