Scuola Bologna, albicocche marce a merenda

Le dade delle elementari Casaralta non le hanno distribuite ai bambini

Le albicocche marce

Le albicocche marce

Bologna, 24 maggio 2018 - Dopo le carote avariate all’elementare Croce Coperta, ecco le albicocche (spagnole) marce fermate, martedì, dalle dade dell’elementare Casaralta, che non le hanno consegnate ai bimbi della succursale per la merenda. Rabbia e sconcerto tra i genitori; silenzio del preside Vincenzo Manganaro.

Per contro la cooperativa ortofrutticola mantovana Corma, gestore del progetto in regione, attraverso il suo referente Antonio Leone, annuncia l’avvio «di una verifica per capire cosa sia successo». Anche se sulle albicocche «può essere saltato qualche controllo». E comunque «siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto».

Croce Coperta e succursale Casaralta, entrambe dell’istituto comprensivo 15, aderiscono al progetto ‘Frutta e verdura nelle scuole’ voluto dal Ministero delle politiche agricole per educare gli under 11 al consumo di alimenti ai loro occhi un po’ ostici. Programma per cui il Mipaaf riceve dalla Ue poco più di 20 milioni di euro e che, a sua volta, mette a bando la gestione (dal reperimento di frutta e verdura al confezionamento). Per il lotto 4 che include anche l’Emilia Romagna, la gara 2017, in scadenza a giugno, è stata vinta, per 1,4 milioni (con un ribasso del 12% sulla base d’asta) dalla Cooperativa ortofrutticola mantovana Corma.

La coop consegna alle scuole – da novembre a giugno per due giorni a settimana, e a settimane alterne – mele, pere, arance, kiwi e carote a stick o mele tagliate a fette. In particolare questi ultimi due prodotti, «essendo gamma 4, vanno conservati al freddo» e viaggiano su furgoncini refrigerati. «Mi stupisce solo che – osserva Leone – le carote siano state date al pomeriggio».

Da capitolato e da accordi con le scuole, le monoporzioni sono scaricate prima delle 10 e vanno date ai bimbi entro le 10.30. È chiaro che almeno le carote «non possono stare fuori frigo per ore», perché deperiscono. «Se non si rispettano i tempi, il prodotto va buttato».

La frutta, invece, può essere consumata «anche il giorno dopo». Quando qualcosa non funziona, «le scuole ci avvertono e torniamo per una distribuzione integrativa».

Forza Italia vuole vederci chiaro. E lo fa a tutti i livelli: l’onorevole Galeazzo Bignami interroga il Mipaaf; i consiglieri Andrea Galli e Francesco Sassone, la Regione e il Comune. Lumi a Palazzo d’Accursio chiede anche la consigliera M5s, Elena Foresti.

«Quanto accaduto – accusa Bignami – è inaccettabile, un fatto di gravità preoccupante, purtroppo non è isolato. Non si può mettere a rischio la salute dei bambini. Chiederemo al Ministero di avviare una verifica sull’intero programma. Vogliamo sapere chi è il responsabile del progetto e come si effettuano i controlli. Soprattutto chiediamo che qualcuno risponda di queste mancanze, che siano comminate le giuste sanzioni e presi i giusti provvedimenti, primo tra tutti la revoca dell’appalto e la rimozione del responsabile. E, se in ciò dovessero rilevarsi competenze regionali, chiederemo che la Giunta di viale Aldo Moro si attivi con tutte le verifiche del caso».

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