di Massimo Vitali
Setti batte Volpi uno a zero. Il tutto in attesa del prossimo round. Nella lunga querelle giudiziaria che contrappone Gabriele Volpi, il patron della Spezia (che proprio in questi giorni sta cedendo il club ligure al colosso americano Dell) e Maurizio Setti (nella foto), il presidente del Verona che fu vice presidente rossoblù negli anni della gestione Guaraldi, la Corte d’Appello di Bologna ha fatto segnare un punto a favore di quest’ultimo.
La Corte d’Appello, con due distinti pronunciamenti, ha infatti annullato le sentenze del tribunale di Bologna che tra giugno e luglio avevano dichiarato il fallimento delle società H23 e HV7, appartenenti a Setti. La H23, già Falco Investment riconducibile a Setti e in passato titolare delle azioni dell’Hellas Verona (prima del trasferimento delle stesse all’attuale socio Star Ball srl) ha sede legale sotto le Due Torri. Da qui il ricorso al tribunale felsineo.
Le istanze fallimentari erano state presentate da due società di Volpi lo scorso febbraio. Sulla base di queste il Tribunale di Bologna in estate aveva dichiarato il fallimento sia di H23 che di HV7. Ma la Corte d’Appello ha ribaltato entrambi i pronunciamenti.
"Con la sentenza depositata il 25 novembre 2020 – spiega Unilegal, lo studio che difende Setti – è stato revocato il falimento di H23, accertando e dichiarando che la società ha la capacità economico-finanziaria per pagare tutti coloro che in futuro risultassero suoi creditori".
E analoga sentenza è stata depositata lo scorso 29 gennaio per revocare il fallimento di HV7, l’altra creatura di Setti finita al centro del contenzioso, "accertando e dichiarando che la Santa Benessere (società di Volpi, ndr) non è creditore di HV7 e pertanto non poteva chiederne il fallimento".
Sul piatto un presunto credito di 18 milioni che Volpi pretenderebbe dal suo ex amico e socio d’affari Setti.