MARCO BEGHELLI
Cronaca

Stanislao Mattei, l’ora della riscoperta

Una giornata di studi e domani un concerto speciale di Bologna Festival per i duecento anni dalla morte.

Il direttore Enrico Lombardi. protagonista domani sera in San Cristina

Il direttore Enrico Lombardi. protagonista domani sera in San Cristina

La giornata di sabato ospiterà due importanti eventi dedicati agli antichi fasti della musica bolognese, cadendo i duecento anni dalla morte (il 12 maggio) di Padre Stanislao Mattei (1750-1825). Figura oggi un po’ trascurata di frate francescano musicista, Mattei vive della luce riflessa su di lui da chi lo ha preceduto e seguito nella linea maestro/discepolo. Fu infatti l’allievo prediletto di Padre Martini, il grande didatta bolognese del secondo Settecento, cui accorrevano per perfezionarsi compositori grandi e piccoli da mezza Europa (il quattordicenne Mozart "in primis"). Da Martini, morto nel 1784, Mattei ereditò l’ingente e preziosissima biblioteca e quadreria musicale. Quando Napoleone occupò Bologna (1796), espropriando i beni ecclesiastici, la basilica di San Francesco fu sconsacrata e ridotta a dogana. Svuotato anche il convento, Mattei venne ridotto allo stato civile, tornando a vivere con la madre, in via Nosadella. Ebbe però la prontezza di mettere in salvo i libri martiniani, nascondendoli chissà dove per vent’anni, a scongiurare il loro sequestro e trasferimento in Francia. Nondimeno, il Liceo Filarmonico aperto nel 1804 dagli stessi napoleonici in un altro convento adibito a struttura socialmente pubblica (quello degli agostiniani annesso alla Basilica di San Giacomo Maggiore) diventerà per Mattei l’occasione di un insperato rilancio professionale, come direttore e docente di composizione in quella innovativa scuola di perfezionamento musicale – pubblica e gratuita – cui accorsero in breve giovani allievi fin da fuori regione: Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Francesco Morlacchi crebbero sotto il suo magistero prima di spiccare il volo. Passando attraverso varie denominazioni, il Liceo Filarmonico si è evoluto nel tempo in quello che è l’attuale Conservatorio; la libreria e quadreria di Martini rappresentano oggi il nucleo antico del Museo della Musica.

La rievocazione di queste e altre vicende sarà l’argomento di una giornata di studi promossa dall’Officina San Francesco Bologna per la cura di Elisabetta Pasquini. Nella Biblioteca San Francesco (sull’omonima piazza) si alterneranno dalle 10.30 sette musicologi italiani pronti ricollocare Stanislao Mattei sul piedistallo storico che gli compete. Particolare attenzione verrà dedicata al suo fortunato oratorio della Passione, su testo metastasiano, che in una delle varie riprese bolognesi fu cantato anche da Rossini quattordicenne con voce bianca. Della sua seconda versione, ricostruita filologicamente sempre da Pasquini, potremo poi assistere in serata alla prima esecuzione moderna, ospitata fra i Progetti speciali di Bologna Festival (Chiesa di Santa Cristina della Fondazza, ore 20 a ingresso libero). L’esecuzione è affidata alla valente bacchetta di Enrico Lombardi, fra i più interessanti direttori della sua generazione.

Marco Beghelli