
Stefania Caminada Balzani aveva più di 50 specie di rose antiche
Zola Predosa (Bologna), 23 luglio 2025 – Zola Predosa piange la sua Signora delle Rose Antiche. All’età di 83 anni è scomparsa Stefania Caminada Balzani. Con il suo preziosissimo pollice verde a Villa Balzani, la storica villa di famiglia al civico 15 di via Balzani, aveva creato in un giardino fantastico una rarissima coltivazione di più di 50 specie di rose antiche, provenienti da ogni angolo della terra. “Viveva per le sue piante, per le sue rose e per i suoi cani”, racconta il figlio Nicolò Balzani.
“Amava molto la montagna – prosegue – e viaggiare tanto. Ogni volta tornava a casa con la vettura piena di piante e di vasi”. Stefania Balzani lascia i figli Nicolò e Guendalina e una giovanissima nipotina. L’ultimo saluto si terrà oggi pomeriggio alle 16 nella cappella di famiglia annessa a Villa Balzani. La camera ardente sarà aperta dalle 14,30 alle 15,30 nella camera mortuaria dell’Ospedale Maggiore di Bologna.
“Fino al giorno prima della sua scomparsa – ricorda il figlio Nicolò – non ha mai smesso di innaffiare e curare le sue rose e le tante altre piante che aveva impiantato nel giardino della villa. Amava le sue piante come amava tanto i suoi cani. Pur non avendo fatto studi specifici in termini di botanica e agronomia, era diventata una super esperta, consultata da tutti. Il Giardino delle Rose Antiche era segnalato sulle guide specializzate e anche meta di visite guidate che, in primavera, lei offriva ad un numero ristretto di persone”.
Naturalista, responsabile per anni della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) nell’area di Milano dove aveva partecipato alla creazione di giardini adatti ad animali selvatici, nel 1989 decise di stabilirsi con il marito Andrea Balzani, architetto scomparso una decina di anni fa, proprio a Villa Balzani di Zola Predosa, fino ad allora usata solo per pochi mesi l’anno.
Dopo un attento restauro dell’edificio, ben presto comincia a prendere forma il paradiso terrestre del Giardino delle Rose Antiche. Un progetto che non sfugge all’attenzione degli esperti. “Dal piccolo cancello sulla via – si legge in una scheda della Fondazione Villa Ghigi e pubblicizzata da Bologna Welcome – si accede al luminoso prato definito da grandi abeti bianchi e querce, con la facciata della villa ornata di rosa Bracteata, Osmanto odoroso e Glicine. Negli ultimi decenni sono state inserite centinaia di piante e sono stati creati, per assicurare rifugio e cibo alla microfauna, tanti piccoli boschi distanziati, lasciando anche spazio per il volo di uccelli e pipistrelli, ma anche di lucciole che, ai primi di giugno, mettono in scena uno spettacolo unico”.