
Il Teatro anatomico
Bologna, 13 maggio 2024 – Un luogo unico e affascinante, nel cuore di Bologna. Il Teatro anatomico ha una storia che merita di essere raccontata: dall’edificio originale, situato in un luogo completamente diverso dall’attuale sede dell’Archiginnasio, al salone così come l’abbiamo conosciuto negli ultimi secoli.
La sala, chiamata teatro proprio per la forma ad anfiteatro, fu progettata nel 1637 per le lezioni di Anatomiae dall’architetto bolognese Antonio Paolucci, detto ‘il Levanti’, noto soprattutto per essere allievo dei Carracci. Venne costruita utilizzando legno di abete e il soffitto fu completato solo nel 1649: al centro si staglia la suggestiva figura di Apollo, dio della medicina, circondata da altre immagini simboliche di costellazioni. Nei secoli il Teatro ha subito diversi lavori, raggiungendo la conformazione attuale tra il 1733 e il 1736. In questo periodo Silvestro Giannotti scolpì le statue in legno che ancora lo decorano, raffigurando 12 celebri medici. La cattedra del lettore è fiancheggiata da due statue: gli ‘Spellati’. Furono scolpite nel 1734 su disegno di Ercole Lelli, famoso ceroplasta dell’Istituto delle Scienze. Sopra al baldacchino, infine, spicca una figura femminile seduta: è l’allegoria dell’Anatomia, che riceve un femore da un putto. Tra i vari restauri al Teatro si indica in particolare quello successivo al bombardamento del gennaio 1944, che lo investì in pieno, ma risparmiò sculture ed effigi. Oggi, può essere visitato con un biglietto di ingresso di tre euro, dal lunedì al sabato (dalle 10 alle 18). Un luogo che tutti meriterebbero di scoprire: per farlo è di aiuto la puntata di oggi del podcast gratuito ‘Il Resto di Bologna’, che può essere ascoltata sul nostro sito online o sulle principali piattaforme di streaming, da Google podcast a Spotify. Protagonista assieme al Teatro è Marco Poli, tra i massimi esperti e conoscitori dei segreti e della storia della nostra città.