
L’iniziativa organizzata dal presidente dell’associazione famigliari delle vittime "Sarà una testimonianza alla sala d’attesa, davanti alla lapide che ricorda i nostri morti" .
"Il corteo della Rete dei Patrioti, vicino alla stazione, è stata una grossa offesa: è come se gli assassini fossero tornati sul luogo del delitto". Un’offesa a cui l’associazione dei famigliari delle vittime della strage de 2 agosto 1980 ha deciso di rispondere: "Non con una marcia, ma con una testimonianza – come spiega il presidente dell’associazione, Paolo Bolognesi –: quello che è successo, la presenza di gruppi neofascisti davanti a un luogo, come la stazione di Bologna, dove si è consumata la più dolorosa strage nera non poteva passare sotto silenzio. Finché ci siamo, daremo risposte ai famigliari, alla città".
L’iniziativa si svolgerà mercoledì prossimo, dalle 10, alla sala d’aspetto della stazione, dove si trova la lapide che ricorda le 85 vittime della bomba. Alle 10,25, orario in cui l’ordigno esplose, verrà deposta una corona di fiori. Alla mattinata di memoria parteciperanno anche le associazioni dei famigliari delle vittime delle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia, oltre alle adesioni già annunciate da parte di Anpi, Cgil, Cisl e Uil e Comune. Anche la segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni, da sempre vicina ai famigliari delle vittime del 2 agosto, ha fatto sapere che ci sarà. "Non possiamo accettare che atti di provocazione come la marcia della ‘Rete dei Patrioti’ rimangano senza una risposta chiara e condivisa. La memoria delle vittime del terrorismo e del fascismo è un dovere collettivo e una responsabilità civile che ci riguarda tutti", ha spiegato Mazzoni, condividendo l’invito di Bolognesi alla città: "Partecipate numerosi". La manifestazione della Rete dei Patrioti si è svolta, tra le polemiche legate soprattutto all’autorizzazione di piazza XX Settembre, lo scorso 9 novembre. In quell’occasione, alla contromanifestazione organizzata dai collettivi, c’erano stati scontri con la polizia. "Abbiamo voluto organizzare questo momento dopo le elezioni – dice ancora Bolognesi – proprio per essere liberi da qualsiasi strumentalizzazione politica. Il nostro pensiero è per le vittime della strage di Bologna e delle altre stragi nere, per chi ha subìto perdite: saremo dentro la stazione, con parole, fiori e pensieri per loro".
Nicoletta Tempera